Ci siamo quasi: l'uscita di The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro è ormai alle porte, dopo mesi di clip, foto e dichiarazioni lasciate trapelare sapientemente dal set del secondo capitolo del riavvio della saga, firmato da Marc Webb. In occasione di un evento stampa organizzato da Sony presso la Casa del Cinema di Roma, abbiamo avuto modo di vedere il primo quarto d'ora di film, nonché altre notevoli sequenze che rivelano dettagli importanti, sia sull'evoluzione del rapporto tra Peter e la sua amata Gwen, sia sui villain di questo capitolo: Electro, Rhino e Goblin.

 

 

La scena che apre il film è un flashback che mostra i genitori del piccolo Peter Parker, Richard (Campbell Scott) e Mary (Embeth Davidtz), imbarcarsi per un volo privato, dopo aver affidato il figlioletto alle cure degli zii May (Sally Field) e Ben (Martin Sheen). Richard sta compiendo delle misteriose sperimentazioni sui ragni, che l'hanno portato a essere mira di forze ben più grandi di lui, nonché a essere nel mirino di nemici ignoti e pericolosi. Da notare come, ancora una volta, l'apertura del film sembri congegnata al fine di ribadire la predestinazione di Peter al suo destino di Uomo Ragno, laddove la trasformazione del ragazzo è, stando al canone dei fumetti, puramente casuale. Scelta che, già nel primo capitolo, aveva destato qualche perplessità, ma che forse troverà una miglior motivazione in questo secondo episodio.

Finalmente in salvo – per quel che credono – sul volo, Richard e Mary si dedicano a una tipica conversazione espositiva, tanto per spiegare al pubblico più pigro che no, loro proprio non potevano dare spiegazioni al piccolo Peter e che sì, è molto meglio così, devono tenerlo fuori da questa brutta, bruttissima faccenda che rischia di far tirare le cuoia a entrambi anzitempo. Parlando del diavolo, spuntano le corna: dalla cabina del pilota ecco arrivare uno scagnozzo che mette fuori uso nel giro di poche mosse sia Richard che la sua signora, ferendo quest'ultima a morte con un colpo di pistola. Richard, che sta inoltrando via computer dei file importantissimi a un destinatario chiamato Roosevelt, messo alle strette, sceglie di provocare un vuoto d'aria sparando a un finestrino e proiettando in tal modo il proprio nemico direttamente tra le nubi. Presa coscienza della morte della moglie, riesce a vedere il completamento dell'invio della propria email, prima di abbandonarsi al suo destino di morte.

Nella seconda scena mostrata, ritroviamo Peter Parker (Andrew Garfield) in splendida forma nella sua tutina di Spider-Man mentre si dedica, come suo solito, alla salvaguardia degli abitanti della Grande Mela. In una spettacolare sequenza che conferma in pieno alcuni punti fondamentali del primo capitolo: ritroviamo infatti la dinamicità estrema dei "voli" di Spiderman tra i grattacieli di New York, nonché la sua scanzonata simpatia, qui portata a livelli di istrionismo particolarmente azzardati per il personaggio e che sfiorano, in più di un'occasione, l'insopportabile. Basti pensare al suo ingresso trionfale (e in perfetto orario) alla cerimonia di consegna del diploma, dopo un primo incontro-scontro col malvivente russo Aleksei Sytsevich alias Rhino (Paul Giamatti) che lascia il delinquente letteralmente in mutande, imbrigliato alle ragnatele del nostro supereroe. È proprio durante la lotta a suon di battute e balzi con Aleksei che Spidey incontra anche Max Dillon (Jamie Foxx), impacciatissimo scienziato al servizio della potente Oscorp (Osborn Corporation). Dopo aver salvato Max dall'essere investito, Spider-Man lo rincuora con un bonario quanto vago "tu sei qualcuno, Max! Ho bisogno di te, sarai i miei occhi e le mie orecchie". Peter arriva giusto in tempo per ricevere l'ambita pergamena, al termine di un discorso della fidanzata Gwen Stacy (una leziosa Emma Stone) autoelettasi erede di Steve Jobs con il suo ispirato discorso copincollato senza sforzo dalla celebre esortazione del patron Apple ai giovani ("Il vostro tempo è limitato, per cui non lo sprecate vivendo la vita di qualcun altro"). Diploma alla mano, l'ex timidone (ma quando mai lo è davvero stato, in questa rilettura webbiana?) regala all'amata un bacio con casquet di fronte alle centinaia di parenti e amici accorsi a celebrare il successo scolastico dei loro cari. Nella stessa scena troviamo il cammeo di Stan Lee, che esclama "Io lo conosco quello!".

 

In una scena successiva ritroviamo Peter e Gwen. Il giovane, come ricordiamo dal precedente capitolo, ha promesso al padre della ragazza in punto di morte di tenerla lontano dai pericoli e, quindi, di non frequentarla più. Questo giuramento ha chiaramente pesato nella relazione tra i due innamorati, che hanno finito per lasciarsi. Nella sequenza mostrata, i due si rincontrano dopo un anno di "pausa", con il buon proposito di costruire un'amicizia – cosa evidentemente impossibile, almeno a giudicare dal melenso fiume di "smettila di essere così adorabilmente perfetta" e via dicendo che Peter snocciola alla lusingata e altrettanto rapita Gwen, sulle note della meravigliosa Song for Zula di Phosphorescent. La loro romantica serata, allietata da un gelato, subisce uno scossone quando la ragazza rivela all'ex di essere in procinto di partire per l'Inghilterra, dove spera di potersi accaparrare una borsa di studio nientemeno che a Oxford. Non solo un'amicizia, quindi: pure a distanza. Povero Peter.

Fortuna che, a distoglierlo dai cupi pensieri legati alla sua bella, intervenga proprio un altro ex sfigato, Max Dillon, ormai tramutatosi in Electro, che arrivato a Times Square inizia a creare scompiglio caricandosi di energia attraverso i cavi elettrici che attraversano tutta la piazza. Spidey interviene con le buone, cercando di calmare lo spaventato (ha appena scoperto i propri poteri e non sa come gestirli) Electro, che accerchiato dalla polizia armata riconosce nell'uomo mascherato un volto (o meglio, una maschera) amica. E tutto il pubblico lo sa bene che, nel momento esatto in cui Spider-Man rassicura Electro dicendogli che nessuno gli vuol fare del male, qualche illuminato agente della polizia commetterà la sciocchezza scatenante. C'è da dire che, in base a quanto mostrato, l'Electro di Jamie Foxx ripercorre pedissequamente il cliché del villain "per sbaglio" che, in fondo, ha solo bisogno di essere amato in un mondo che lo odia. Colpito da un poliziotto e ormai tradito dall'unico essere di cui si fidasse, Max Dillon scatena su Time Square la sua furia distruttrice, provocando un blackout e la spettacolare distruzione di buona parte dei maxischermi, di fronte alla folla terrorizzata. Niente paura, Spidey riesce ad arginare la minaccia e salvare i presenti, sotto gli occhi anche un po' infastiditi della bella Gwen. Cosa tocca mai fare per accontentare una ragazza…

 

A conferma dell'idea di un Electro bisognoso di affetto è l'ultima sequenza mostrata, in cui il giovane Harry Osborn (Dane DeHaan) si presenta dinnanzi al suddetto villain, immobilizzato e reso innocuo da un macchinario piuttosto elaborato. Il ragazzo gli offre uno scambio vantaggioso per entrambi: se Electro riuscirà a farlo entrare all'interno della OsCorp (compagnia colpevole di aver rubato i piani di Dillon e di aver estromesso il giovane Harry), avrà la possibilità di annientare Spider-Man, colui che l'ha tradito e rinnegato. Le magiche paroline "ho bisogno di te!" pronunciate da Harry fanno scattare qualcosa nel cuore di Electro (incentivate, ovviamente, da una carica elettrica datagli dal giovane appena prima di essere afferrato dalla security), e il nostro antagonista si libera dissolvendosi in pura energia, per poi ricomporsi più potente che mai. Harry e Max sono ormai alleati nella guerra contro Spider-Man: si preannunciano tempi duri per il prode Uomo Ragno.

Insomma, la spettacolarità della pellicola promette di non deludere i fan di questa saga di reboot, anche grazie a un 3D davvero notevole; vedremo se sarà sufficiente a dissipare le perplessità della fetta di pubblico ancora saldamente legata, mente e cuore, alla fortunata trilogia di Sam Raimi con Tobey Maguire.

 

 

 

La sinossi ufficiale:

Abbiamo sempre saputo che la battaglia più difficile per Spider-Man è stata quella con sé stesso: la lotta fra gli obblighi quotidiani e ordinari di Peter Parker e le straordinarie responsabilità dell'Uomo Ragno. Ma in The Amazing Spider-Man 2, Peter Parker scopre che c'è un conflitto ben più arduo che lo attende. 

E' grandioso essere Spider-Man (Andrew Garfield). Per Peter Parker nessuna emozione è paragonabile a quella provata mentre "vola" fra i grattacieli, accettando il fatto di essere un eroe e trascorrendo il tempo con Gwen Stacy (Emma Stone). Ma essere Spider-Man ha un prezzo: solo lui può proteggere i concittadini di New York dalle terribili minacce dei villain. Con l'emergenza nata con Electro (Jamie Foxx), Peter deve confrontarsi con un nemico molto più potente di lui. E con il ritorno del suo vecchio amico Harry Osborn (Dane DeHaan), Peter realizza che tutti i sui nemici sono accomunati da una cosa: La OsCorp.

La sceneggiatura della pellicola, scritta da James Vanderbilt, è stata rimaneggiata Roberto Orci e Alex Kurtzman (Star Trek, Transformers), e da Jeff Pinkner (Lost, Fringe). A produrre, ancora una volta, ci saranno Avi Arad e Matt Tolmach.

The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro ha una release programmata per il 2 maggio 2014 (in Italia uscirà il 23 aprile) e sarà in 3D.