Se il pubblico si è appassionato alla saga dello Hobbit, facendosi trasportare nei reami fantastici creati dalla penna di Tolkien e riportati sullo schermo da Peter Jackson, è certo merito non solo dell'eccellente lavoro del regista neozelandese. Alle spalle della macchina da presa, si muove infatti una miriade di addetti ai lavori che hanno contribuito in maniera decisiva alla creazione di quell'immaginario che ha conquistato tanti fan nel corso degli anni, già a partire dalla trilogia del Signore degli Anelli.

Abbiamo avuto la possibilità di intervistare in esclusiva uno degli artefici più importanti della fortuna artistica di entrambe le trilogie: Ra Vincent, già scultore sul set del Signore degli Anelli e nominato al premio Oscar per Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato, in cui ha lavorato come set decorator.

 

 

 

Potete leggere l'inizio dell'intervista qui sotto, la trovate in versione integrale su HobbitFilm.it:
 

Il Signore degli Anelli è stato uno degli eventi cinematografici più rilevanti degli ultimi decenni. Puoi dirci come è iniziata la tua avventura?

Nel 2000, mio padre lavorava come scultore nel reparto di costruzione; aveva preso un paio di settimane di ferie dal lavoro e mi aveva mandato a sostituirlo. Avevamo lavorato insieme su varie piccole produzioni neozelandesi, sin da quando ero ancora a scuola.
 

Hai letto le opere di Tolkien? E ti sono state di aiuto sul set?

Ho letto Il Signore degli Anelli quando avevo dieci anni. È stata una lettura impegnativa, ma mi ha dato ispirazione per esprimermi la mia creatività in seguito.
Leggere Lo Hobbit è stato molto più semplice e rapido. Sulla parete della camera da letto dei miei genitori, avevo dipinto un murales raffigurante… Smaug e una torre! 29 anni dopo, non sono rimasto deluso quando ho visto Smaug sul grande schermo .

Per favore, spiegaci passo dopo passo il tuo lavoro come decoratore: puoi dirci i passaggi nella creazione e preparazione di una location?

Il mio lavoro come set decorator esula un po' dalle tipiche mansioni di un decoratore, dato che ogni oggetto, nella trilogia dello Hobbit, deve essere progettato e realizzato da zero.
Dopo un incontro con il regista e lo scenografo, vado a visitare la scenografia e decido quali oggetti devono essere creati per poterlo allestire e decorare.
Questo di solito comporta disegnare un grande bozzetto che proponga come il set del film potrebbe apparire una volta allestito completamente.
Queste immagini vengono poi utilizzate dai creatori di prop (oggetti di scena, ndt) per dare loro delle linee guida sugli oggetti che dovranno disegnare. Questi disegni dei prop vengono poi portati ai vari laboratori addetti alla realizzazione degli oggetti di scena.
Gli arredatori tengono traccia dei fabbisogni e li portano sul set quando siamo pronti per allestire la location. Io li aiuto poi ad arredare il set secondo quanto pianificato.
Il mio lavoro richiede anche di essere presente nel momento in cui il set viene affidato alla troupe per le riprese; nel momento in cui il regista è pienamente soddisfatto, posso dedicarmi all'allestimento della location successiva.

Quante persone lavorano nel tuo team?

In media 5 arredatori, 12 creatori che si alternano, 40 addetti vari.

Quanto tempo ha richiesto la preparazione dei set di Lo Hobbit?

Abbiamo avuto un anno per prepararlo, ma in realtà si tratta di un processo continuo, che non finisce in un dato momento. A volte, è capitato che in una mattina dovessimo riallestire daccapo un intero set.

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Lo Hobbit: la Desolazione di Smaug, è uscito il 12 dicembre 2013 in Italia, e verrà seguito l'anno successivo da Lo Hobbit: Racconto di un Ritorno il 14 dicembre 2014.

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