Dal 2006 ad oggi, Emipre ha chiesto ai più grandi nomi della cinematografia hollywoodiana (e non) quali siano il film che lungo la loro carriera sono riusciti ad ispirarli o, semplicemente, quali film preferissero.

Alcune sono di certo delle grandi sorprese. Ecco le pellicole chiamate causa da alcune delle più grandi personalità attuali di Hollywood:

Christopher Nolan: 2001 Odissea Nello Spazio di Stanley Kubrick (1968):

Ho visto 2001: Odissea nello spazio quando avevo circa 7 anni. Venne rilasciato di nuovo nelle sale dopo Star Wars così mio padre mi portò a vederlo al cinema Odeon di Leicester Sqaure (Londra) che aveva uno schermo enorme. E' stata un'esperienza strabiliante e da quel momento sono diventato un grandissimo fan di Kubrick. Io e i miei amici non lo avevamo capito molto ma ci aveva colpito. Lo abbiamo usato come argomento di discussione per molto tempo. E' un film che stimola la mente degli spettatori, è cinema puro che parla a persone di tutte le età.

John Hurt: Eraserhead – La Mente che Cancella di David Lynch (1977):

Se i film sono immagini su uno schermo posso dire di ricordarmi almeno 30 immagini di Eraserhead, che hanno ancora oggi un grande impatto su di me come se fosse la prima volta. E questo è incredibile. Stiamo parlando di cinema puro. Ci sono un sacco di altri film, ma se vuoi essere un purista, Eraserhead non si batte.

Bryan Singer: Gli Uccelli di Alfred Hitchcock (1963):

Non è un film convenzionale, si tratta di una storia d'amore che si trasforma in un terribile "monster movie", un mostro senza motivo, o in questo caso mostri. Tocca la paura primordiale che l'uomo prova per la natura. Riesce a mantenere il "terrore" costante per tutto il film solo grazie ai suoni, nonostante sia privo di musica, e questo riescono a farlo solo pochi altri film.

Mel Brooks: La Signora Omicidi di Alexander Mackendrick (1955):

Le commedie degli Ealing Studios mi hanno spinto ad iniziare la mia carriera. Mi hanno formato, anche se a quel tempo ero molto incosciente. Sono commedie che non sentono il peso del tempo e che non tralasciano mai l'equazione umana. Erano brillanti, tutti, da Passport To Pimlico a La Signora Omicidi (The Ladykillers). Quest'ultimo era un grande film con un meraviglioso Alec Guinness.

Jodie Foster: L'Odio di Mathieu Kassovitz (1995):

Sono completamente innamorata di questo film, non appena l'ho visto mi sono commossa. Penso che tratti la violenza in maniera davvero matura. Parla della fusione culturale e di come anche la cultura americana abbia attraversato il mondo. Nel film i protagonisti e gli spettatori si aspettano sempre che accada qualcosa di terribile, e quando riescono a convincere se stessi che questo non accadrà, l'imprevisto colpisce con violenza. Questo film insegna che la soluzione è l'amore.

Peter Jackson: King Kong di Merian C. Cooper ed Ernest B. Schoedsack (1933):

Non mento quando dico che King Kong mi ha realmente fatto venir voglia di diventare un regista. Non so dove sarei ora se non avessi visto questo film. Dopo King Kong iniziai a lavorare con lo Stop-Motion. Il film è un mix perfetto di avventura, evasione, mistero e romanticismo. Questo è quello che un buon film dovrebbe fare, dovrebbe trasportare lo spettatore in luoghi che normalmente non andrebbe mai a vedere.

Cameron Crowe: I Tenenbaum di Wes Anderson (2001):

Penso che sia un ottimo scorcio di vita moderna, girato come se fosse un romanzo e pensato come se fosse un ottimo pezzo di letteratura. Come appassionato di musica posso dire che in questo film la musica viene usata davvero nel modo giusto.

Kevin Smith: JFK – Un Caso ancora Aperto di Oliver Stone (1991):

La lavorazione di questo film è avvenuta su ogni livello possibile e questo denota una grandissima padronanza del mestiere. Il montaggio è folle. La scena nell'aula di giustizia dura un'ora. Da li il film continua per altre due ore eppure la pellicola riesce ancora ad essere coinvolgente, Stone è riuscito a creare l'atmosfera giusta. Anche se tutti più o meno conosciamo la storia, JFK riesce comunque a farti chiedere "come finirà?".

Peter Docter: La Città Incantata di Hayao Miyazaki (2001):

Sono un grande fan dei lavori di Miyazaki. Lui è semplicemente fantastico. Come tutti i suoi film, anche La Città Incantata ha dei momenti di realtà davvero ben studiati. Questo è il motivo per cui andiamo al cinema, vogliamo vedere la vita riflessa in uno specchio deforme e lui è in grado di fare questo. Ognuno dei suoi film conferma la regola che l'animazione in 2D non è morta. La città Incantata conferma che tutti si basa sulla narrazione e non sul mezzo.

Eli Roth: Velluto Blu di David Lynch (1986):

Ho visto questo film quando avevo 14 anni. Mio padre e mia madre tornarono dal cinema e lui mi disse: "Eli, questo è un film davvero importante, lo devi vedere se vuoi diventare un regista". Ci siamo tornati la sera seguente e ne rimasi affascinato. Non ero mai stato così preso dall'atemporalità di un film. Gli orologi erano degli anni '50, l'ambulanza era del 1960, la musica veniva da un'altra epoca eppure è tutto ambientato un in mondo moderno e buio. La scena d'apertura ci mostra un mondo finto e bellissimo all'esterno, ma oscuro e violento non appena si sfiora la superficie. E' un capolavoro.

Simon Pegg: Spider-Man 2 di Sam Raimi (2004):

Spider-Man 2 di Sam Raimi credo che sia il miglio adattamento di un fumetto mai realizzato. E' riuscito davvero a catturare l'estetica originale. E' stato davvero bello vedere la personalità di Raimi tornare in questo film. La sequenza di Doc Ock all'ospedale mi ha ricordato molto La Casa 2 con tutte quelle brillanti angolazioni. E' molto più contemporaneo rispetto al primo. Con quello ha fatto un ottimo lavoro ma con il secondo si sente molto la sua presenza.

Darren Aronofsky: Brazil di Terry Gilliam (1985):

Ricordo che al liceo il mio amico Foss mi chiese di andare a vedere questo nuovo film che aveva avuto ottime recensioni. "Come si intitola?" – chiesi – "Brazil" – "che cosa?". Il titolo non faceva per me. Mi sono lamentato per tutta la strada prima di arrivare al cinema e anche prima che iniziasse il film. Poi, durante la scena d'apertura rimasi a bocca aperta in silenzio. E adesso, ripensandoci, quel capolavoro poteva intitolarsi "Morale"..? Mai giudicare un film solo dal titolo.

George A. Romero: L'Alba dei Morti Dementi di Edgar Wright (2004):

L'alba dei Morti Dementi è l'unico film horror moderno che abbia attirato la mia attenzione. E' più di un "Ahh, amiamo questo genere quindi vogliamo farne uno nostro". E' un film molto divertente. Non è innovativo, ma in un certo senso è meravigliosamente romantico. E' quasi una canzone d'amore. Ho detto "Wow questi ragazzi ci sono riusciti, e a loro piace". Mi è piaciuto molto fin da subito. Quando ho incontrato per la prima volta Simon Pegg e Edgar Wright ci siamo girati un po' intorno ridacchiando.

Joss Whedon: Toy Story 2 di John Lasseter, Lee Unkrich e Ash Brannon (1999):

Aver contribuito allo script di Toy Story mi rende molto felice. Così, quando ho visto il sequel, mi sono accorto con molto dispiacere che era davvero ottimo. Ho pensato fin da subito che fosse stupendo. Come Aliens, anche Toy Story 2 è un vero e proprio sequel. E' un film che è riuscito a stare lontano dalle vecchie battute. Alla Ricerca di Nemo era incredibile, ma Toy Story 2 riesce a trasportarti in quel luogo difficile in cui tutti siamo cresciuti.

Kevin Spacey: Il Dottor Stranamore di Stanley Kubrick (1964):

Ho visto il film per la prima volta al cinema quando tornò sul grande schermo. Non era la pessima qualità della pellicola, ma ricordo di essere rimasto stordito dal fatto che Peter Sellers interpretasse tre ruoli. Ogni volta che mi sento "ridicolo" e ho bisogno di qualcosa di estremamente serio guardo Il Dottor Stranamore.

Jon Favreau: Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re di Peter Jackson (2003)

E' il risultato monumentale della trilogia del Signore degli Anelli. Penso che meriti tutti i riconoscimenti che ha avuto. Ci sono molti elementi innovativi nel film: Gollum ad esempio è stato il primo personaggio creato in CG. Jackson è un regista davvero importante perché si è costruito un meraviglioso mondo per se stesso. Da vero fanboy-geek è stato bello vederlo fare questa evoluzione. Probabilmente è il miglior regista di questo periodo.

Baz Luhurmann: Apocalypse Now di Francis Ford Coppola (1979):

Questo film e Lawrence d'Arabia sono i film che più mi hanno influenzato nel lavoro di regista. Ho visto il film quando ero al liceo, fui così preso che vidi anche Hearts of Darkness: A Filmmaker's Apocalypse, ossia il making of del film. Lo trovai misterioso ed eccitante. Considero il cinema essenzialmente questo.

Brad Bird: Toy Story di John Lasseter (1995):

Conosco Lasseter da molto tempo. Appena vidi Toy Story lo chiamai per congratularmi perché probabilmente era il miglior film d'animazione da quando Walt Disney ci ha lasciati. Ha dei personaggi meravigliosi e originali, ha un cuore vero e visivamente risulta audace ma dolce.