Arrivano a cadenza giornaliera gli aggiornamenti dalla mega-intervista rilasciata da Kevin Feige dei Marvel Studios a Collider.

Questa volta gli argomenti affrontati sono la "rete di protezione" che garantisce la resa commerciale attuale dei film Marvel e la situazione dei diritti di Elektra.

Partiamo da quest'ultima:

Elektra dovrebbe far parte del contratto di Daredevil, suppongo. Non prendete per oro colato quello che sto dicendo perché dovrei parlarne prima con i nostri legali, e ci vorrebbe una di quelle interminabili telefonate d'affari, ma penso proprio che dovrebbe essere inclusa negli accordi di Daredevil.

Passando all'incredibile successo che i personaggi della Casa delle Idee stanno riscuotendo al cinema, Feige ammette con una certa franchezza che, allo stato attuale delle cose, potrebbero rilasciare un film di qualsiasi personaggio e la gente andrebbe a vederlo, rassicurata dalla presenza del marchio Marvel:

Si deve tutto ai personaggi, ai franchise e all'attuale risposta del pubblico ai nostri film. In altre parole, se facciamo uscire un film di Iron man, le persone andranno comunque a vederlo. Per carità, le cose potrebbero cambiare nel giro di qualche anno, ma ora se facessimo uscire Iron Man o un lungometraggio su Blank, ci sarebbe comunque un pubblico per lui. E' un'importante rete di sicurezza, perché i nostri progetti non devono basarsi sulla domanda "Cosa vuole vedere la gente?". Le persone vogliono vedere quello che abbiamo per le mani adesso – e mi viene da dire "grazie al cielo!" perché, mi preme sottolinearlo, si tratta di qualcosa che non abbiamo mai dato per scontato, con la consapevolezza che tutto potrebbe cambiare con il soffiare del vento. Per cui il nostro approccio è "Ok, abbiamo questa meravigliosa rete di sicurezza. La gente vuole vedere la nostra roba, ma noi dobbiamo renderla interessante". Vogliamo che siano gratificati non solo mostrando loro tizi che vanno in giro in costume e che sollevano palazzi. Come possiamo rendere tutto ciò più interessante? Rendendolo tale tanto per il pubblico quanto per noi.