In una lunga intervista rilasciata al blog del Los Angeles Times Hero Complex, il regista Marc Webb ha parlato a lungo del suo The Amazing Spider-Man, il reboot della saga prodotto dalla Sony/Columbia Pictures. Dall'approccio al materiale originale al suo suo particolare rapporto con la trilogia diretta da Sam Raimi

C'è così tanta storia per questo personaggio, sulle pagine e sul grande schermo. Da dove hai cominciato?
Sentivo che avevamo determinati obblighi verso l'immagine classica di Spider-Man, che fondamentalmente è basata sui fumetti. L'altro elemento è che Spider-Man ha varie incarnazioni nei fumetti. Se alcune sono più presenti – un ragazzo morso da un ragno, isolato, con la morte di suo zio che lo aiuta ad acquisire la mentalità da eroe – e queste cose rimangono le stesse, ci sono anche altri spazi liberi per l'interpretazione. E' in giro dagli anni '60. Il peso del materiale qui – che sia la storia o il personaggio – è davvero profondo ma credo anche che sia mia responsabilità reinventarlo in qualche modo.

Come vedremo manifestarsi questi cambiamenti?
Peter Parker è un mago della scienza. Se guardate ai primi fumetti di Stan Lee e Steve Dikto, lui è un nerd con degli occhiali molto grandi. L'idea di cosa sia un nerd è cambiata negli ultimi 40-50 anni. I nerd stanno dominando il mondo. Andrew Garfield ha fatto un film su di questo (The Social Network). I nerd non sono più inferiori e sapere come scrivere un codice al computer non è più una qualità derisa. Ciò che era importante in quei primi fumetti era il concetto che Peter Parker fosse una persona isolata e dobbiamo ridefinire quello in un contesto attuale. Quella, credo, era una delle nostre sfide – rendere lo status di isolato di Peter Parker attuale. Peter Parker è un ragazzo normale. Non è un miliardario. Non è un alieno. E' un ragazzo che viene preso di mira e spinto fuori dagli altri. Un ragazzo debole di 90 libbre, ecco chi è Spider-Man quando viene morso. Così molto del DNA del personaggio è il fatto che lui è un ragazzo quando viene morso. Lui è imperfetto, immaturo e ha lieve istinto punk rock. Nella sua anima lui è ancora un ragazzo debole di 90 libbre anche dopo la trasformazione.

Quali altre differenze vedremo tra il tuo film e la trilogia di Raimi?
Una delle cose che abbiamo provato a realizzare è stato prendere degli stunt fisicamente più "normali" e quella è stata una grande sfida perchè abbiamo un personaggio le cui abilità sono superumane. Come realizzarlo in un modo che sia convincente e realistico? Abbiamo avuto un grande team di stunt, gli Armstrongs, che vigilavano durante il processo creativo – con Andrew – di un linguaggio del corpo che sembrasse realistico ma al tempo stesso straordinario. Abbiamo passato mesi e mesi sviluppando un'attrezzatura per poterci muovere in un modo che non fosse generato al computer. Ovviamente ci saranno miglioramenti e sequenze in CG, ma sono basate su una realtà fisica e questa è una tecnica nuova. Quando esci dal cinema, voglio che il mondo che vedrai sia il più fedele possibile a quello visto sullo schermo.

I villain sono importanti tanto quanto i buoni in questo nuovo filone cinematografico sui supereroi e, forse, anche più importanti. Cosa puoi dirci a proposito del tuo villain?
Non posso rispondere direttamente a questa domanda. Posso dirvi questo, è un villain nuovo, qualcosa che non abbiamo mai visto prima e i villain possono aiutare a definire meglio la storia in un modo più specifico. I villain della Marvel, e quelli di Spider-Man in particolare, sono ricchi e complicati e interessanti e Rhys Ifnas ha fatto un lavoro fantastico nel trasporre tutto questo e ci saranno un mucchio di nuove cose da esplorare per i fan.

I film di Raimi hanno fatto grandi incassi e sono relativamente freschi nella mente del pubblico. La tua sfida maggiore sarà uscire fuori dalla loro ombra?
Dovremo vedere. La verità è che non lo so. Per me, è abbastanza il fatto che sia un differente Peter Parker. Nei fumetti ci sono delle saghe che si susseguono. Perchè non possiamo farlo al cinema? La verità è: mi piacciono gli altri film ed ero un pò scettico ma poi mi sono chiestose volevo vederlo e la risposta è stata si. Ero interessato a quell'universo e credo di avere qualcosa di divrso da dire che sia abbastanza che possa valere il mio tempo.