Fonte: BadTaste.it

In occasione della presentazione a Roma alla stampa italiana di Il Regno di Ga’Hoole – La Leggenda dei Guardiani, abbiamo avuto la possibilità di partecipare a un roundtable con il regista e produttore Zack Snyder e con la moglie, la produttrice Deborah Snyder

Ecco cosa ci ha rivelato Snyder riguardo al film di animazione della Warner Bros (che ha organizzato il roundtable) in arrivo, in Italia, il 29 ottobre:

Come è iniziata l'avventura cinematografica de Il Regno di Ga'Hoole?
Deborah Snyder: Eravamo in un ufficio della Warner e abbiamo visto dei dipinti, così abbiamo chiesto di cosa si trattasse. Si trattava di un progetto della Animal Logic, la stessa società che aveva dato vita a Happy Feet, ma ci è stato detto che probabilmente non ci avrebbe interessato. Era una storia per bambini e la Warner aveva acquistato i diritti dei libri. Quando abbiamo letto la prima stesura, che era basata sui primi tre libri, ci è piaciuta molto, perché presentava il classico archetipo del viaggio dell'eroe. E se devi dedicare tanto tempo a un progetto, vuoi trovare qualcosa che ti appassioni, come in questo caso. Peraltro, abbiamo potuto lavorare con diversi membri della squadra di 300. Ovviamente, dovevamo fare delle scelte, perché il medium è diverso, anche se volevamo assolutamente mantenere lo spirito dell'opera originale.
Zack Snyder: Abbiamo iniziato riprendendo i movimenti dei volatili e quelli umani, compresi i miei, visto che avevo spesso le telecamere puntate addosso. Abbiamo cercato di mostrare i volatili nel modo più naturale possibile, mentre ai cattivi abbiamo fornito caratteristiche più animali e ai buoni più umane. Per quanto riguarda il 3D, da quando abbiamo iniziato a lavorare al progetto, tre anni e mezzo fa, abbiamo valutato come avrebbe dovuto essere ogni inquadratura. Per esempio, in una scena in cui c'era una porta sullo sfondo, volevamo che si capisse la profondità. Personalmente, non ho dovuto cambiare il mio modo di visualizzare il film e posso dire che la cultura del film è stata supportata dal 3D, senza che quest'ultimo si imponesse su tutto il resto.
D.S.: Noi volevamo appunto che il 3D conferisse profondità al film, in modo che il pubblico avvertisse il volo dei gufi e li sentisse vicini. Così, abbiamo dato vita a un bel matrimonio espressivo.

Ha dovuto limitare il tasso di violenza in questo film, considerando il target a cui era rivolto?
Z.S.: La cosa interessante è che ho avuto la sensazione che in questo caso la violenza fornisse un supporto a una lotta pura di un eroe, a differenza dei miei altri film, dove era più sovversiva. Così, la violenza risultava più naturale e a sostegno del viaggio dell'eroe.

Ovviamente, l'occasione era troppo ghiotta per non chiedergli anche informazioni su Superman, considerando che è stato recentemente annunciato che sarà proprio Snyder a occuparsi dell'Uomo d'Acciaio. Il regista, che ovviamente mantiene il riserbo più completo sul kolossal prodotto da Christopher Nolan, ha risposto a un paio di domande, smentendo un rumour che gira da qualche tempo:   

Recentemente, lei è stato scelto come regista di Superman. Quale pensa sia stato l'elemento che le ha permesso di battere altri registi di talento e cosa ha in mente di fare con questa nuova versione?
Non so esattamente cosa ho fatto, non si trattava di una gara di corsa, che peraltro sarebbe stata più semplice. Comunque, penso che sia necessario dare il massimo per descrivere questo mondo e che il personaggio di Superman debba tornare a essere importante, senza mancare di rispetto alla sua mitologia. Questo è il mio obiettivo.

Il generale Zod sarà il cattivo del film o si tratta soltanto di una voce?
Per ora è soltanto un rumour.

Snyder ha poi disegnato una bella immagine di Rorschach e autografato il fumetto di Watchmen del nostro inviato ColinMcKenzie:

 

snyder

 

 

 

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