Boyhood non è un film normale e dalla sua peculiarietà non si può prescindere. Nel senso che non è stato realizzato normalmente e il suo strano processo produttivo ha influito (e per fortuna) sul risultato finale, rendendo quella che è una storia comune, un film unico e mai visto prima.

Richard Linklater ha girato solo alcune scene ogni anno per 12 anni. Dal 2002 ha richiamato ogni 12 mesi gli attori del cast a lavorare sul film, in modo che invecchiassero realmente lungo lo scorrere di una storia che quindi doveva per forza riguardare lo scorrere del tempo (altrimenti come usare scene brevi girate una l'anno per 12 anni?).

Partendo da questo presupposto la storia di Boyhood è la più canonica tra quelle di formazione personale negli anni del titolo, quelli più o meno tra gli 8 e i 20, e fa leva sui sentimenti e sulla rievocazione del periodo dal 2002 al 2014, attraverso musica, tecnologia, fatti d'attualità e moda....