In costante movimento tra modernità e cinema in costume, tra biografie di finzione e biografie reali, Mike Leigh ha portato a Cannes un film in costume biografico a tutti gli effetti, sull'ultima parte della vita del pittore britannico, uno dei più importanti paesaggisti di sempre. Come in Tupsy Turvy a Leigh interessa raccontare per interposta persona la maniera nella quale lo sforzo di produzione artistica debordi nella vita personale, artisti che sono esseri umani animati da una sete instancabile di assimilare quello che poi useranno per produrre arte.
E' un uomo pessimo Turner, scorbutico ed egoista, interessato solo ai suoi quadri eppure affascinante nella maniera in cui Leigh lo presenta come disposto a tutto per abbeverarsi di paesaggi, insaziabile macchina del desiderio che passa più tempo a vedere che a dipingere ciò che ha visto.
Sebbene la maniera in cui è presentato Turner non sia distante dallo stile complicato e irreplicabile co...
E' il primo film del concorso e non spicca per nessuna dote. Tanto impeccabile quanto, alla fine, insoddisfacente...
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