La più grande lotta di Muhammad Alì non è quella contro Foreman a Kinshasa, come racconta Quando eravamo re, ma quella contro gli Stati Uniti per affermare il proprio diritto a non prendere parte alla guerra in Vietnam. Stephen Frears in un film per la televisione lo racconta dal punto di vista degli uffici, tenendo Alì fuoricampo, mostrato solo dal materiale di repertorio. I protagonisti sono i giudici della corte suprema.
Insomma il regista sposta il punto di vista dal pugile allo stato americano, per slittare il tema dal titolo a qualcosa di più universale, ovvero la lotta legale per affermare un diritto.

In questo senso il film è una piccola truffa, poichè non c'è nulla del grande pugile ma si tratta di una storia di ideali che potrebbe accadere anche ad altre persone, un inno all'America della giustizia, che soverchia le manovrine da corridoio con la forza della fibra morale e l'etica del lavoro.

C'è i...