Le caratteristiche buone per fallire questo primo film da sceneggiatore e regista (oltre che attore protagonista) le aveva tutte e invece Luigi Lo Cascio, a dispetto di ogni banalità, è riuscito ad aggirare i semplicismi da cinemino italiano e trovare una complessità sconosciuta ai suoi simili.

Come molte cose in La città ideale, la storia distende una trama come pretesto per svelare altro, con più calma e senza voler lasciare troppi indizi. Tutto gira intorno ad un personaggio, maniaco dell'ecologia, corretto e onesto ai massimi livelli, architetto residente a Siena, che una sera di pioggia in macchina (ibrida!) ha un piccolo incidente, dopodichè trova un corpo sulla strada. Le condizioni non sono chiare e in breve viene sospettato di aver causato lui l'incidente. Lo spettatore sa subito che non è così.

L'odissea del personaggio non è delle più facili in cui immedesimarsi, come accade quando il protagon...