Per il suo esordio da regista Claudio Amendola è rimasto nella sua zona più comfortevole per sè, scegliendo due caratteristi come Ricky Memphis e Antonello Fassari a cui potersi aggrappare in ogni momento per rimettere in piedi il suo film ogni qualvolta dovesse cadere. Non è solo questione di amicizia personale ma proprio di avere la certezza di riuscire a mantenere la storia ancorata ad una radice di comicità romanesca che per ovvie ragioni è la più vicina a sè, la certezza di due colonne del caratterismo romano a cui far fare i vogatori in modo da non annoiare mai.

La forza propulsiva del film invece è l'esigenza di parlare di sport senza farlo direttamente, affrontando una disciplina oscura e da noi nota solo per essere strana com'è il curling, in modo da andare davvero alle radici di cosa ci sia dietro la passione sportiva, trascurando tutto ciò che la scelta di uno sport più comune come ...