L'ultima volta che avevamo visto un film di Jia Zhangke era stato il vincitore a sorpresa del festival di Venezia. Si trattava di un'opera strana e inusuale che piazzava un uomo in un luogo che di lì a poco sarebbe stato allagato dalla distruzione di una diga, intento a cercare esseri umani che lì si erano persi.

A touch of sin invece è un'opera molto più semplice e diretta, giocata su un terreno più vicino al pubblico ma lo stesso animata dalla volontà di mostrare come il progresso e l'inarrestabile marcia della nuova Cina nasconda sotto di sè, pulsioni e tensioni terribili. C'è insomma qualcuno che fa le spese di tutto questo.

Per arrivare alle sue conclusioni Jia Zhangke mette in scena 4 storie, da 30 minuti l'una, con 4 personaggi diversi in luoghi diversi della Cina (eppure ognuna è legata all'altra in una qualche blanda maniera). Ogni storia mostra uomini e donne raggiungere il massimo del...