Warner Bros. celebra il quarantesimo anniversario de “I 3 dell’Operazione Drago”, la pellicola che ha reso Bruce Lee una star internazionale, con un disco Blu-ray forte di un nuovo restauro video-audio che sostituisce la precedente edizione datata 2007.

Il film racconta la storia di Lee (Bruce Lee), un talentuoso studente Shaolin il cui incarico è difendere l’onore della disciplina; il suo maestro lo avvisa che un ex-studente sta profanando il culto con le attività di spaccio e prostituzione. Han (Shih Kien), l’antagonista che ha piegato gli insegnamenti al proprio tornaconto personale, possiede una isola dove ogni tre anni si celebra un torneo per determinare chi sia il miglior lottatore del mondo. La missione di Lee prevede di partecipare all’evento e di spodestare il nemico direttamente in casa sua. Scopre strada facendo che gli scagnozzi di Han sono gli uomini che hanno disonorato la sorella. Il combattimento si sposta così sul piano personale.

La sceneggiatura segue un filone pressoché essenziale, frapponendo ai combattimenti alcune riflessioni sullo spirito delle arti marziali. Stesso strumento, diverso utilizzo. “I 3 dell’Operazione Drago” suggerisce che il combattimento non è un atto solo fisico: l’approccio razionale allo stile contraddistingue lo studente dal vile animale, in una rincorsa di richiami filosofici che spazia da Aristotele a Star Wars.

 

 

I combattimenti sono stati coreografi dallo stesso Lee e, per buona parte di essi, il protagonista fatica ad abbandonare l’aurea di imbattibilità tipica dell’allievo prescelto. Lo scontro finale dimentica lo stereotipo grazie ad un duello che si sposta tra i diversi luoghi dell’edificio e che mostra un Bruce Lee faccia a faccia con un degno avversario che, se la sua morale è dubbia, senz’altro non lo è l’abilità tecnica. I pugni e calci vengono inquadrati nella loro interezza, prediligendo una messa in scena totale che evita i dettagli sulle venature del corpo, dilettandosi invece con slowmotion leggeri e fini. Non manca l’uso di armi, quali bastoni e nunchaku che nel complesso smorzano il ritmo delle mischie ed esibiscono la maestria di Lee nel loro uso.

Il quadro video restituisce i corpo a corpo senza evidente perdita di minuzie nelle scene veloci, nei calci in corsa o nelle rapide bastonate. La codifica in AVC MPEG4 è libera di occupare comodamente lo spazio del supporto BD50 e non mostra particolari difetti da imputare alla compressione. Il video è infatti ricercatamente pulito, soft, privo di aberrazioni se non una forte grana che raggiunge gli eccessi solo nelle riprese degli interni. La colorazione è fedele, con un tono sobrio dei carnali e i neri inchiostrati dei capelli. Talvolta l’illuminazione cambia improvvisamente intensità da una scena all’altra, evidenziando così i limiti del girato nella resa delle sfumature e dei notturni. Tale mancanza comunque si manifesta di rado e ci può ben far immaginare le difficoltà di esercizio del restauro.

Quest’ultimo ha rivoluzionato anche il comparto audio. L’edizione 2007 proponeva le tracce in Dolby Digital, mentre l’attuale edizione Warner spicca per una codifica lossless DTS-HD Master Audio 5.1 per la lingua inglese e un canonico Dolby Digital 1.0 per le restanti lingue (italiano incluso). Codifica intermedia invece per il russo che è restituito in Dolby Digital 5.1.

La spazialità degli scontri è ottimamente resa dall’interazione dei canali, specialmente quando si rompono le assi di legno o quando le costole degli sventurati avversari di Lee vengono colpite. Il suono dimostra la sua corposità anche nei dialoghi, chiaramente udibili e di rado sottotono rispetto alla colonna sonora. Il subwoofer ridimensiona la profondità delle musiche, adeguandosi ad esse nella giusta misura ma con un dosaggio meno calibrato nei tonfi e nelle cadute dei combattimenti.

I contenuti aggiuntivi non brillano per originalità dato che il commento al film e buona parte dei backstage proseguono tra lunghi silenzi ed una vitalità richiamata solo a tratti. La morte di Bruce Lee, prima che il film venisse distribuito, viene ricordata con una intervista alla vedova e alcune immagini di archivio in bianco e nero. Le considerazioni sulle arti marziali e sull’influenza di Lee sono interessanti e concludono la sezione extra. Purtroppo manca il documentario da 100 minuti “ A Warrior’s Journey” che l’edizione 2007 sfoggiava.

A sei anni di distanza dalla precedente edizione Home Video pare sia passata un’era geologica viste le migliorie che il nuovo restauro apporta alle immagini e al sonoro. Il trattamento tecnico e l’evoluzione della pellicola al grado di cult movie suggeriscono l’acquisto nonché un consigliato aggiornamento a chi possiede l’edizione precedente.