Captain America: the Winter Soldier uscirà venerdì negli Stati Uniti, ma in Italia il film è in sala da qualche giorno e molti di voi l'avranno anche già visto (se l'avete fatto, diteci cosa ne pensate!). Come sapete abbiamo partecipato alla premiere inglese del film, abbiamo incontrato il cast e i registi assieme a un gruppo ristretto di giornalisti internazionali e in questi giorni vi stiamo proponendo le nostre interviste. Dopo i Fratelli Russo (leggi l'intervista), oggi tocca a Samuel L. Jackson, ovvero Nick Fury in persona!
 

Cosa ne pensi del sottotesto politico di questo film? In genere pellicole supereroistiche di questo tipo non sono così attuali. E’ rimasto sorpreso dalle scelte dei registi e degli sceneggiatori?

Sorpreso? No, non particolarmente. Era una cosa che ci aspettavamo sarebbe successa, i film precedenti ci hanno condotto qui. Il fatto che lo SHIELD fosse anche una organizzazione politica, che qualcosa stesse bollendo in pentola. Ed è bello che in questo film si uniscano thriller, cospirazione politica e grandi scene d’azione.

Cosa ne pensi di come è stato sviluppato il ruolo di Nick Fury nel corso di tutti questi film dei Marvel Studios? Come vorresti che si sviluppasse, cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?

Guardate… io mi limito a comparire sul set. Sul resto non mi sbilancio!

Cosa significano per te i film dei Marvel Studios? Un progetto che ti coinvolge così tanto, in ogni film, è qualcosa di più di mero lavoro?

In realtà non sono stato in ogni film. Non c’ero in Iron Man 3 e in Thor. Precisiamo! Mi diverto tantissimo a lavorare in questi film, soprattutto quando diventano il maggiore incasso dell’anno e mi trasformano nell’attore che, statisticamente, ha partecipato al maggior numero di successi nella storia di Hollywood. La cosa veramente importante per me è fare cose che mi divertono, che mi fanno venire voglia di svegliarmi e andare a lavorare ogni giorno, e questi sono i progetti giusti per me. E’ un lavoro da sogno: quando ero piccolo leggevo fumetti e mi immaginavo di vivere in un mondo in cui la gente volava, correva velocissimo, era super-forte… All’epoca fingevamo di essere quegli eroi, mentre giocavamo, mentre adesso… indosso il mio costume e mi ritrovo in questo mondo!

Ti senti nuovamente un bambino?

Sempre! Ogni volta che la Marvel mi chiama per girare un film è come se tornassi al parco giochi con gli altri bambini. Indossiamo il costume di scena e ci diciamo: “Ora cosa faremo?”

Che supereroe volevi essere da bambino?

Mi sentivo più vicino a Flash. Passavamo molto tempo a giocare alla corsa, e io volevo correre più veloce di tutti.

 

Nel film Nick Fury spiega che non siamo più nell’epoca in cui era tutto bianco o nero. E’ un discorso che può essere applicato anche all’industria del cinema: quanto è cambiata l’industria da quando vi sei entrato?

Non usano più la pellicola, non serve più andare a vedere i giornalieri, non serve aspettare due settimane prima che sviluppino la pellicola… Quello è cambiato. E poi è cresciuta, è una industria molto più grande oggi. Girare film non è più un’arte misteriosa come una volta, oggi tutti sanno tutto quello che sta succedendo nel momento esatto in cui succede. Oggi anche i ragazzini all’asilo sanno quale film sto girando e come sarò vestito. E’ un business molto più grande e molto più accessibile. Inoltre, ora è un’ottimo modo per guadagnarsi da vivere. Quando ho iniziato io, mia madre era molto preoccupata per la mia sopravvivenza. Ora ci sono molti modi diversi per entrare in questa industria e guadagnarci qualcosa.

E ti mancano un po’ i vecchi tempi?

I vecchi tempi in cui prima di diventare famoso bisognava fare la scuola di recitazione e la gavetta? Sì. Bisognerebbe tornare a specificare che è necessario imparare a recitare.

A proposito di recitazione, come ti cali nella parte? Come ti trasformi in Nick Fury sul set? E cosa hai imparato per farlo?

E’ molto complesso, non ci si limita a comparire sul set, conoscere le battute e fare le espressioni facciali giuste. La cosa positiva è che so chi è Nick Fury perché lo conosco da quando ero un bambino. Conosco il suo mondo, la sua storia, ricordo quando era bianco e fumava il sigaro. A parte questo, mi sento fortunato quando devo creare un personaggio e posso basarmi su del materiale: se c’è un libro, lo leggo e approfondisco il mio personaggio costruendolo su queste basi. Se è un personaggio originale mi chiudo in casa e creo una biografia, dei dettagli che caratterizzino il personaggio: chi erano i suoi genitori? Aveva fratelli e sorelli? Perché si comporta così? Ha subito maltrattamenti? In questo modo il pubblico si rende conto di avere un personaggio reale e tridimensionale davanti a sè, diventa tutto più credibile. Molti film sono inverosimili, i personaggi sono finti: il diavolo sta nei dettagli.

Quand’è che nella tua carriera ti sei reso conto che “eri arrivato”?

Ero già cresciuto. Ero passato attraverso la guerra… alla droga, all’alcool, alla fama… ero già famoso quando facevo teatro. Ho cercato di fare tanti film e di fare in modo che mi rendessero tutti fiero, anche se alcuni non capiscono le mie scelte. Snakes on a Plane… per me è stato divertentissimo! E’ uno di quei film che sarei andato a vedere da bambino. A volte scelgo di fare dei film semplicemente per quel motivo. Sono un grandissimo fan dei miei film, vado anche a vederli al cinema. Non scelgo film perché mi pagano tanto o perché vincerò un premio, li scelgo perché significano qualcosa per me o mi sembrano delle sfide, o mi fanno imparare qualcosa.

Come fan della Marvel, per quale motivo secondo te i film dei Marvel Studios sono così speciali e piacciono così tanto al pubblico?

Non ne sono sicuro. Penso che ci sia qualcosa di particolare nei personaggi che interpretiamo in questi film, qualcosa che fa sì che il pubblico riesca a immedesimarsi in essi. Non c’è nulla di spettacolare in Nick Fury a parte ciò che indossa o il suo lavoro. Chiunque potrebbe essere Nick Fury. Captain America era un ragazzetto sfigato che diventa un eroe. Una ragazza qualunque, allenandosi e diventando spietata, potrebbe essere Vedova Nera. Non so cosa fa la Marvel che la DC non fa. Anche i film DC hanno molto successo, sia chiaro, ma penso che nel mondo DC i villain siano molto più interessanti. Viceversa, nel mondo Marvel sono molto più interessanti gli eroi. Forse questa è la differenza. I Marvel Studios però hanno anche trovato il modo di trasformare la parola “comic book” in “comic book movie”, film che hanno anche un senso dell’umorismo. Non ci prendiamo troppo sul serio, ci divertiamo, si ride, ci sono battute di questo film che ho capito solo la seconda volta che l’ho visto. Ci sono anche riferimenti alla cultura pop.

Come è stato lavorare con Robert Redford?

Robert aggiunge una qualità diversa a questo film, una profondità diversa. E il fatto che volesse a tutti i costi partecipare ci fa capire quanto i Marvel Studios stiano facendo qualcosa di diverso. Lo conoscevo già, ho parlato con lui al Sundance e in altri posti. Scarlett aveva fatto un film con lui… gli altri lo conoscevano… insomma è stato bello averlo sul set anche perché abbiamo discusso con lui del film e ci ha dato dei suggerimenti interessanti. Io e lui dovevamo sembrare vecchi amici, e devo dire che l’interazione ha funzionato, il pubblico crede ai nostri personaggi e in questo modo la sceneggiatura diventa più credibile.

Ti sei potuto portare a casa qualcosa dal set?

E’ un film Marvel-Disney, quindi NO. E’ assolutamente vietato, vogliono riutilizzare gli oggetti di scena ancora e ancora.

Sei sempre molto impegnato sul set. Non ti stanchi mai di lavorare a così tanti film?

No, anzi. Mi stanco di più a rimanere a casa. C’è molto più da fare a casa che quando sono sul set. Quando giro un film la gente mi lascia in pace. Due settimane fa ero in pausa, e così mi sono trovato a girare 4 pubblicità, ho incontrato sei persone diverse per parlare di sei progetti diversi, ho presentato qualcosa a qualcuno in una cena formale… Insomma, “roba”. “Roba” che non devo fare quando sono sul set.

Nick Fury è un personaggio iconico. A parte questo, qual è il personaggio per il quale vieni riconosciuto maggiormente dalla gente?

Eddai. Devo pure rispondere? Suvvia! Sono sicuro che sai già qual è la risposta.

Ma la gente ti manda ancora sceneggiature dicendoti che saranno il prossimo Pulp Fiction?

Sì, ogni settimana. Tutti credono di essere il nuovo Tarantino. La cosa diventa stancante quando arrivo a pagina 20 e so già cosa ci sarà a pagina 60. E così lascio perdere. Amo leggere, leggo 4-5 sceneggiature alla settimana, ma nessuno è intelligente quanto crede.

Alla fine di Captain America: the Winter Soldier c’è un riferimento molto chiaro a Ezechiele 25:17.

Ecco, sappiate che io non ne avevo idea. Quando abbiamo girato quella scena non c’era alcuna scritta sulla tomba. E’ stata aggiunta in post-produzione, non c’era nulla su quella tomba durante le riprese, non so perché!
 

Cosa ne pensate? Potete dircelo in questo topic nel Forum Supereroi!

Dopo gli apocalittici eventi a New York in The Avengers, Captain America: the Winter Soldier ci presenta Steve Rogers, ovvero Captain America, condurre una vita tranquilla a Washington, D.C. nella quale cerca di adattarsi al mondo moderno. Ma quando un collega dello S.H.I.E.L.D. finisce sotto attacco, Steve finisce immischiato in una rete di intrighi che minaccia di mettere il mondo a rischio. Unendo le forze con Vedova Nera, Captain America cerca di portare alla luce la cospirazione che si allarga a vista d'occhio, combattendo assassini professionisti inviati per farlo tacere… per sempre. Quando le dimensioni di questa spaventosa trama diventano evidenti, Captain America e Vedova Nera chiedono aiuto a un nuovo alleato, Falcon. Ma dovranno affrontare un inaspettato e formidabile nemico – il Soldato d'Inverno.

Diretto da Joe e Anthony Russo, Captain America: the Winter Soldier vede nel cast, oltre a Chris Evans, anche Emily VanCamp, Anthony Mackie nei panni di Falco e Frank Grillo in quelli di Crossbones. Rivedremo anche Samuel L. Jackson, Toby Jones, Scarlett Johansson e Cobie Smulders, assieme a Sebastian Stan e Robert Redford.

La release è fissata per il 4 Aprile 2014 negli USA, il film è uscito il 26 marzo in Italia.

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