La Warner Bros. ha vinto la causa che la vedeva contrapposta allo sceneggiatore Thomas Althouse. Quest'ultimo aveva citato per plagio lo studio lo scorso gennaio, accusandolo di aver preso di peso diverse idee e concept di The Matrix dalla sceneggiatura da lui consegnata alla major nel 1993 e intitolata The Immortals.

Nel rito abbreviato, il giudice federale R. Gary Klausner ha stabilito che i 118 esempi citati dall'accusatore a sostegno della cosa, sono "troppo generici, comuni e poco originali" per poter giustificare una sorta di protezione del copyright. Inoltre, la Warner ha anche dimostrato che Andy e Lana Wachowski avevano già iniziato a lavorare alla Trilogia di Matrix nel 1992, dunque un anno prima della segnalazione dello script di Althouse. 

Il giudice ha sentenziato che "l'unica somiglianza presente nelle due vicende è che entrambe propongono la storia di "un individuo che combatte per evitare che un gruppo dominante riesca a portare a termine il processo di asservimento di un altro gruppo posto in posizione d'inferiorità".

Prosegue citando una differenza sostanziale ovvero:

In The Immortals i nazisti e Hitler sono congelati criogenicamente e risvegliati nel momento in cui i loro seguaci sono giunti a sintetizzare una droga in grado di assicurare l'immortalità. Un uomo, Jim, combatte contro di loro tentando di porre fine al piano di egemonia che stanno portando avanti. In Matrix le macchine usano l'energia sviluppata dagli umani e li tengono intrappolati in questa sorta di realtà virtual nota appunto come Matrix e combattuta da Neo deciso a liberare gli uomini dalla schiavitù.