Un festival oggi ha a che fare unicamente con i film che sono pronti in quel momento. È una massima che sembra scontata ma in realtà non lo è. Non solo perché è esistito un tempo in cui aveva a che fare con tutti i film dell’anno, i quali aspettavano volentieri il festival per uscire (anche oggi accade, ma raramente e solo per certi autori che senza festival avrebbero una vita durissima) ma anche perché spiega bene le ragioni di alta e bassa marea. L’anno scorso è stata un’annata eccezionale per il Festival di Venezia, lo dicemmo all’epoca, lo ha detto quest’anno Barbera, mentre il programma dell’edizione 2019 lo è meno. È facile chiedersi se Cannes non abbia fatto un lavoro migliore, in realtà è più probabile, per tornare all’assunto iniziale, che a parte i soliti noti in molti avessero un film pronto a maggio e meno a settembre.

Alcuni dei titoli più attesi che non ci sono è perché non sono pronti (vale per Th...