Sean Connery è morto. Una delle leggende della storia del cinema si è spenta ieri sera a 90 anni alle Bahamas: a darne la notizia la BBC, suo figlio Jason ha spiegato che è morto serenamente nel sonno dopo una breve malattia.

L’attore scozzese era noto in tutto il mondo per la sua interpretazione di James Bond (fu lui a inaugurare la saga quando nel 1962 Albert Broccoli e Harry Saltzman lo chiamarono per interpretare il protagonista di Licenza di uccidere), ma anche per film come Indiana Jones e l’Ultima Crociata, The Rock, Caccia a Ottobre Rosso, Il nome della rosa. Il suo ultimo film è stato La leggenda degli uomini straordinari, del 2003, dopo il quale ha deciso di ritirarsi dalle scene (negli anni precedenti aveva rifiutato il ruolo di Gandalf nella trilogia del Signore degli Anelli e quello di Albus Silente nella saga di Harry Potter). La sua ultima interpretazione è del 2012, quando ha doppiato il protagonista del film d’animazione Sir Billi.

Nel 1988 ha vinto l’Oscar come migliore attore non protagonista per The Untouchables – Gli intoccabili di Brian De Palma, nel 2000 è stato fatto Cavaliere dalla Regina d’Inghilterra.

Eccolo in una delle foto più recenti disponibili:

 

 

SEAN CONNERY – UNA LEGGENDA CHE HA FATTO LA STORIA DEL CINEMA

Nato Thomas Sean Connery nel 1930, è cresciuto a Fountainbridge, nell’area di Edinburgo. A 16 anni prende lezioni di danza, lascia la scuola, si arruola in marina (da cui viene congedato per motivi medici). A 18 anni inizia a fare bodybuilding e a svolgere vari lavori, incluso il modello grazie al quale nel 1953 partecipa a Mr Universo. L’esperienza lo lancia nel mondo dello spettacolo, e dopo le prime esperienze in tv e a teatro inizia a lavorare a film come Il bandito dell’epiro (1957), Estasi d’amore – Operazione love (1958), Darby O’Gill e il re dei folletti (1959). Nel 1962 la carriera decolla grazie al primo film di James Bond: parteciperà a sette pellicole della saga (inclusa una slegata dalla serie) diventando in breve tempo un vero sex symbol grazie al ruolo di 007. Lascerà la parte dopo cinque film, nel 1967, preoccupato di essere identificato troppo con il personaggio, per poi riprenderla dopo lunghe trattative nel 1971 con Una cascata di diamanti, dopo il quale lascia definitivamente il passo a Roger Moore (salva la parentesi Mai dire mai del 1983, fuori dalla saga principale).

Nella sua carriera, però, fin da subito non c’è solo James Bond: nel 1964 lo vediamo in Marnie di Alfred Hitchcock e ne La donna di paglia di Basil Dearden. L’anno dopo tocca a La collina del disonore, di Sidney Lumet, e poi nel 1966 Irvin Kershner lo dirige in Una splendida canaglia. Nei primi anni settanta ricordiamo film come I cospiratori (Martin Ritt), Rapina record a New York (Sidney Lumet), Riflessi di uno specchio scuro (Sidney Lumet), e poi Zardoz (John Boorman), Assassinio sull’Orient-Express (Sidney Lumet), L’uomo che volle farsi re (John Houston), Quell’ultimo ponte (Richard Attenborough), 1855 – La prima grande rapina al treno (Michael Crichton) e Meteor (Ronal Neame). Negli anni ottanta partecipa a pellicole fantascientifiche come Atmosfera zero (Peter Hymas) e I banditi del tempo (Terry Gilliam), epiche come Highlander – L’ultimo immortale (Russell Mulcahy), drammatiche come Cinque giorni una estate (Fred Zinnemann), storiche come Il nome della rosa (Jean-Jacques Annaud), per il quale peraltro vince il BAFTA. Sempre negli anni ottanta arriva l’Oscar come miglior non protagonista con The Untouchables – Gli intoccabili (Brian De Palma), e anche un altro ruolo iconico, quello del padre di Indiana Jones in Indiana Jones e l’ultima crociata. Nel 1990 partecipa a La casa Russia (Fred Schepisi) e poi nell’iconico Caccia a ottobre rosso (John McTiernan). Negli anni novanta lo vediamo anche in Il primo cavaliere (Jerry Zucker), in The Rock (Michael Bay) e in Entrapment (Jon Amiel).

Gli ultimi film, negli anni duemila, sono Scoprendo Forrester (Gus Van Sant), da lui co-prodotto, e La leggenda degli uomini straordinari (Stephen Norrington), dopo il quale decide di ritirarsi.

Ad agosto, quando ha compiuto 90 anni, lo celebravamo così:

Sean Connery è sempre se stesso, anche quando interpreta qualcun altro. È il suo stile, è la sua natura, è il suo corpo, non può evitarlo. Non è l’attore trasformista, anche quando si trasforma indossando dei baffoni o una parrucca o un turbante. Il suo volto, le sue espressioni e i suoi toni vocali rimangono quelli e sono così distintivi da vincere sempre su ogni parrucco o ogni trucco. Connery è Connery e con quella faccia e quelle espressioni fa tutto, il grande sultano come il poliziotto irlandese degli anni ’30 o ancora l’agente segreto.

Per questa ragione sembra non ci siano molti ruoli diversi in una carriera che è stata prevalentemente da uomo d’azione. E invece.

Invece abbiamo ravvisato almeno 10 Sean Connery diversi che si sono avvicendati, alternati e confusi lungo la sua carriera, ognuno con uno stile, riferimenti e soprattutto esiti diversi. 10 maschere diverse che mescolano i medesimi ingredienti che lo compongono, e che celebriamo oggi che il grande attore compie 90 anni.

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