Christopher Nolan rincara la dose contro la Warner tornando a commentare negativamente la nuova formula distributiva che, a partire da Wonder Woman 1984 e per almeno 12 mesi, prevede, negli Stati Uniti, la distribuzione delle pellicole dello studio contemporaneamente in streaming su HBO Max e al cinema.

In un nuovo intervento segnalato da Variety il filmmaker contestualizza ancor meglio la sua critica specificando che la scelta della Warner non va a costituire un danno tanto per i nomi di punta dell’industria, quanto per le unioni e le maestranze:

Le scelte economiche non sono adeguate a meno che non si scelga di guardare solo ed esclusivamente ai movimenti nelle quotazioni azionarie o al numero di occhi che si piazzano davanti a un nuovo servizio di streaming. La distribuzione cinematografica è solo uno degli aspetti interessati dalla vicenda, dall’argomento che stiamo discutendo. Si parla anche di finestra home video, di finestre secondarie e terziarie. Aspetti di vitale importanza nell’economia alla base di questo business e per la gente che ci lavora. E non parlo di me. Non parlo di Ben Affleck. Sto parlando degli attrezzisti, degli elettricisti che fanno affidamento sugli incassi residuali per l’integrazione pensionistica o dell’assicurazione sanitaria. Parlo della SAG e degli attori, di persone che, quando arrivo sul set e devo girare una scena con un cameriere e un avvocato, hanno due o tre battute. Devono guadagnare per vivere di questa professione specie se, magari, lavorano solo una manciata di giorni all’anno. Ed è proprio per questo che le unioni si sono assicurate delle partecipazioni per queste persone [negli incassi residuali, ndr.]

Secondo Christopher Nolan la decisione della Warner è stata presa da individui che, lavorando per un gigante delle telecomunicazioni come AT&T, non hanno la minima idea di come funzioni davvero la filiera cinematografica, gente che ha stabilito una strategia che va a esclusivo detrimento delle “persone normali” che operano nel settore.

Bisogna parlare del danno che viene fatto saltando le negoziazioni con le unioni, con i talent e tutto il resto. Si sollevano un sacco di domande su come si andranno a mantenere che garantiscono il lavoro di un sacco di gente a Hollywood, persone che hanno una vita e una famiglia, che necessitano di assistenza sanitaria e tutto il resto. È questa la questione che ancora non è stata affrontata e della quale, invece, bisogna discutere. Bisogna tenere a mente che il modello della distribuzione cinematografica provvede al sostentamento di centinaia di migliaia di persone normali. Quelle stesse persone che riescono ad assicurare anche a me la possibilità di girare i miei film e farli vedere al pubblico.

Cosa ne pensate di queste nuove dichiarazioni di Christopher Nolan contro il nuovo modello distributivo stabilito dalla Warner? Ditecelo nei commenti!

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