"Crediamo ancora in una strategia basata sui tentpole. Una strategia di questo genere è di sicuro buona. E' l'unico modo per distinguersi dal baccano della competizione; fare film grandi, con un cast importante e un enorme marketing alle spalle".

Parole pronunciate da Bob Iger, presidente e Chief Executive della Disney durante un'assemblea dedicata al rendiconto del terzo quarto fiscale della major, in cui è prevista una perdita compresa fra i 160 e i 190 milioni di dollari dovuta al pesante flop di Lone Ranger (costato 215 milioni di dollari escluso il marketing e capace d'incassare solo 176 milioni a livello globale).

Iger è consapevole che nel corso di questa estate, diverse pellicole dall'alto budget – After Earth, I Puffi 2, Turbo, R.I.P.D. – hanno faticato a trovare spazio al box-office eppure secondo lui:

I numeri di questa estate sono effettivamente all'insegna della competizione e di un certo affollamento. Ma anche se sono state date molte attenzioni a questa cosa, non mi pare una situazione diversa da quella degli anni scorsi (…) Probabilmente ci sono dei rischi maggiori oggigiorno nel marketplace cinematografico, ma siamo al corrente di ciò da diverso tempo.

L'executive è anche consapevole che possedere marchi come LucasFilm, Marvel e Pixar costituisce un fondamentale valore aggiunto per riuscire a differenziarsi dai competitor.

Proprio a proposito del successo dei cinecomic Marvel, viene citato il caso di Iron Man 3, capace di macinare gli incassi dei primi due capitoli anche grazie alla spinta data da The Avengers. Ma pone anche attenzione sui progetti  futuri collegati alle proprietà intellettuali della casa editrice:

Per quanto riguarda la Marvel, abbiamo appena intaccato la punta dell'iceberg anche se bisogna comunque stare attenti: non si può attingere acqua dal mulino troppo spesso.