RAI, quali sono le conseguenze della pandemia sui vari rami dell'azienda
Un articolo sul prossimo numero di Bianco e Nero fa il punto sulle conseguenze economiche della pandemia sull'industria audiovisiva e parla della RAI
Nella sintesi di Alberto Pasquale gli effetti della pandemia il servizio pubblico li sentirà non tanto quest’anno (in cui è riuscito a spendere meno non avendo l’esborso previsto dei diritti di trasmissione delle Olimpiadi e degli Europei) ma l’anno prossimo. I 137 milioni di euro così risparmiati abbassano a -40 milioni il rosso del 2020 ma questo non succederà nel 2021 per il quale si prevede un negativo di 150 milioni. Se a questo si aggiunge che ci sono anche 20 milioni in meno di canone (quello di esercizi commerciali che hanno chiuso), è chiaro che ci saranno moltissimi tagli.
Quel che sembra di capire è che questi andranno nella direzione di tagli alla fiction e di una riorganizzazione dei canali. In primis viene rinviata la creazione dei canali istituzionali e di quelli in inglese, ma poi ci sarà l’accorpamento di Rai 5 e Rai Storia e la cancellazione del canale Rai Sport.Anche la distribuzione (01 Distribution) chiaramente è in negativo non essendo usciti film in sala o quasi, senza contare quanto il servizio pubblico televisivo dipenda da investimenti pubblicitari che sono crollati. Più in generale quindi tutto il settore RAI dovrebbe attraversare una spending review, i tagli alla produzione sono solo un esempio ma ce ne dovrebbero essere anche alle trasferte e tutto ciò che non è considerato essenziale.
Anche per questo è partita dai produttori italiani raggruppati nell’APA la richiesta di destinare per intero il canone televisivo alla RAI (al momento non è così) oltre a prevedere cospicui aiuti. Una Rai che non sostiene le produzioni cinematografiche bloccherebbe una buona parte dei progetti costringendoli (almeno chi può) a cercare co-produzioni all’estero o altri fondi.
La produzione sarà, cronologicamente, l’ultimo settore a risentire dell’ondata, molte hanno ancora dei film di cui rientrare perché non usciti o non sfruttati commercialmente, e diversi progetti già approvati e finanziati in fase di sviluppo. Sono semmai i nuovissimi arrivi a dover subire un rallentamento e un taglio. Nessuna produzione ne è contenta, ma sarà interessante vedere e capire questo taglio in che direzione andrà, cosa verrà considerato irrinunciabile, quali produzioni a budget più contenuto verranno varate e con quali esiti.
DISCLAIMER: L'autore dell'articolo ha contribuito alla realizzazione del numero di Bianco e Nero in questione