Suicide Squad: David Ayer risponde alle critiche citando Emiliano Zapata

Il regista di Suicide Squad ha qualcosa da dire ai detrattori del suo film

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L'embargo sulle recensioni di Suicide Squad è terminato e, come vi abbiamo già detto ieri, non sono state propriamente esaltanti (trovate maggiori dettagli in questo articolo).

Su Rotten Tomatoes le cose stanno attualmente così:

suicide squad rotten tomatoes

Il regista del cinecomic, David Ayer, ha affidato a Twitter la sua considerazione in merito. Una citazione del celeberrimo motto attribuito al rivoluzionario messicano Emiliano Zapata: È meglio morire in piedi che vivere in ginocchio! [...] La frase di Zapata è il mio modo di dire che amo il film e ci credo. L'ho fatto per i fan. La migliore esperienza della mia vita.

Prima che l'embargo fosse terminato, il filmmaker aveva detto a CB.com:

Guarda, tutto è possibile. Ora come ora devo ancora vedere se il film riuscirà a dire qualcosa ai fan. Chi lo sa? Non si sa mai. L'ho fatto per i fan e io stesso sono un fan.

Questa la sinossi del film:

È bello essere cattivi! Raggruppa una squadra composta dai più cattivi, pericolosi e galeotti supervillain, fornisci loro l’arsenale più potente a disposizione del governo e spediscili in missione per sconfiggere una misteriosa, enigmatica entità. L’ufficiale dell’Intelligence americana, Amanda Waller, ha individuato un ristretto manipolo di malvagi individui, gente che non ha nulla da perdere. Tuttavia, quando capiranno che non sono stati scelti per avere successo, ma per essere incolpati quando falliranno inevitabilmente, cosa cercherà di fare questa Suicide Squad? Morirà provandoci o ciascun deciderà per sé?

La pellicola, diretta da David Ayer, debutterà nelle sale americane il 5 agosto e il 13 agosto in Italia.

Nel cast del film Will Smith (Deadshot); Joel Kinnaman (Rick Flagg); Margot Robbie (Harley Quinn); Jared Leto (Joker); Jai Courtney (Boomerang); Cara Delevingne (Enchantress); Viola Davis (Amanda Waller); Jay Hernandez, Common, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Karen Fukuhara, Adam Beach, Scott Eastwood, Ike Barinholtz.

Scritto e diretto da David Ayer, il film è basato sul fumetto ideato originariamente da Robert Kanigher e Ross Andru nel 1959.

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