Che il digitale stia rivoluzionando il mondo del cinema non è certo una novità, e se la pellicola continua a sopravvivere come supporto in fase di ripresa, diverso è il discorso per la proiezione nelle sale cinematografiche.

Negli ultimi anni i proiettori digitali hanno letteralmente soppiantato quelli in 35mm, e una recente indagine della IHS Screen Digest Cinema Intelligence Service ha evidenziato che questa tecnica è "destinata a cessare negli Stati Uniti e in altri mercati principali entro la fine del prossimo anno, con un limite massimo a livello globale previsto entro fine 2015".

L'indagine ha evidenziato che il 51% degli schermi mondiali era dotato di proiettori digitali già a fine 2011, l'82% in più rispetto al 2010, e le spinte perché questa conversione si diffonda saranno ancora più forti nel prossimo futuro.

Peter Jackson sta infatti lavorando perché i proprietari di cinema si dotino di proiettori digitali e paghino per l'upgrade del software in grado di proiettare a 48 frame al secondo anziché a 24, una modifica necessaria per poter proiettare Lo Hobbit come è stato girato, ovvero a 48 frame. A tal proposito, non tutti i cinema dotati di proiettori digitali sono in grado di supportare l'upgrade, e dovranno quindi rifornirsi di nuovi proiettori. Dopo Peter Jackson questa campagna verrà portata avanti da James Cameron, che girerà e proietterà il sequel di Avatar a 60 frame al secondo.

Bisogna poi considerare che la conversione da pellicola a digitale procurerà un ampio margine di risparmio sui costi di distribuzione, considerando che la stampa su pellicola è una tecnica molto dispendiosa il cui costo ha subito un drastico incremento negli ultimi anni a causa dell'aumento del prezzo dell'argento, un elemento chiave nel processo di sviluppo della pellicola.

Tutti quindi nell'industria del cinema, tranne gli esercenti costretti ad acquistare nuove macchine, sono favorevoli alla conversione, ormai del tutto inevitabile…