Non ha mai vinto un Oscar né recitato in un film, ma Henry Hill è ritenuto un pezzo di storia del cinema. L'ex gangster di origini newyorchesi si è spento ieri a Los Angeles all'età di 69 anni, e verrà ricordato come l'uomo che ispirò Quei bravi ragazzi di Martin Scorsese.

La sua storia passata è indissolubilmente legata all'attività criminale, fin dalla più giovane età: cresciuto col mito della famiglia Lucchese, presto comincia a collaborare con il clan e a svolgere ogni tipo di reato, dal furto allo spaccio di droga.

 È solo nel 1980 però che viene arrestato dall'FBI, e dopo la condanna a dieci anni di carcere decide di testimoniare per assicurare alla giustizia ben 50 dei suoi vecchi colleghi. Hill è anche stato inserito nel programma protezione testimoni insieme alla moglie e ai due figli, spostandosi con un nuovo nome in varie città degli Stati Uniti.

La sua continua condotta criminale gli è costata l'espulsione dal programma, e soltanto negli ultimi sette anni è stato arrestato due volte per possesso di grandi quantitativi di droga.
Nel 1986 Hill aveva collaborato però con il reporter Nicholas Pileggi alla stesura di un libro sulla sua vita intitolato Wiseguy, che è proprio la fonte da cui Scorsese ha tratto il suo celebre film.

Inutile dire che è Ray Liotta il personaggio che dava il volto a Hill nel film, e i due sono anche comparsi insieme nel 2007 in un servizio fotografico per Entertainment Weekly. Dopo il successo del film, Hill è diventato in qualche modo e suo malgrado un personaggio pubblico, partecipando a più di uno show televisivo per parlare senza troppi peli sulla lingua dei suoi crimini passati.

È stata la malattia a ucciderlo ieri, dopo una battaglia durata quattro anni.

Lo stesso Ray Liotta ha commentato la sua dipartita con queste parole:

Sebbene io abbia interpretato Henry Hill nel film Quei bravi ragazzi, lo ho incontrato solo poche volte e non posso dire che lo conoscessi, ma so che ha avuto una vita complicata. Il mio cuore va alla sua famiglia, che possa finalmente riposare in pace.