È morto il 18 maggio a 82 anni Gordon Willis, uno dei più grandi direttori della fotografia di Hollywood, definito da molti "Il Principe dell'Oscurità" per il suo uso raffinato (ma anche azzardato) del chiaroscuro, artista in grado interpretare perfettamente la sensibilità rivoluzionaria della New Hollywood degli anni settanta.

Tra i suoi lavori più celebri la trilogia del Padrino di Francis Ford Coppola, Perché un Assassinio (The Parallax View), Tutti gli uomini del Presidente, e alcuni dei film più importanti di Woody Allen come Io e Annie, Manhattan, La Rosa Purpurea del Cairo.

Figlio di un makeup artist presso la Warner Bros., Willis nasce nel 1931. Dopo la Guerra in Corea inizia a lavorare come pubblicitario e documentarista; negli anni settanta diventa direttore della fotografia, una professione che porterà avanti sino al 1997 con L'Ombra del Diavolo. Nominato all'Oscar solo due volte, per Zelig (1984) e Il Padrino Parte III (1991), riceve un Oscar onorario nel 2010.

Sue alcune delle immagini e delle atmosfere più iconiche della storia del cinema (tra tutte, la silhouette di Woody Allen e Diane Keaton davanti al Ponte di Queensboro in Manhattan, ma anche le cupe scene sottoesposte nel Padrino).

Così lo ricorda Coppola: "Era un uomo brillante, irascibile, unico nel suo genere. Un genio del cinema con una estetica molto precisa. La mia definizione preferita: pattinava con i pattini da ghiaccio sull'emulsione della pellicola. Ho imparato tantissimo da lui". Questo invece il ricordo di Allen: "Gordy era un talento immenso e una delle poche persone che, quando le incontri, soddisfano a pieno le aspettative."