Fonte: The Wrap, Deadline, New York Times  

La Commissione Federale per le Comunicazioni degli Stati Uniti (FCC) e il Dipartimento di Giustizia hanno dato il via libera condizionato all'acquisto da parte del colosso del cavo Comcast del pacchetto di maggioranza della NBC Universal. La FCC si è occupata della porzione legata al pubblico interesse, mentre il Dipartimento di Giustizia si è occupato della porzione legata all'antitrust.

La proposta di rilevare le quote della General Electric (che si ridurranno al 49%, l'obiettivo di GE è chiaramente quello di concentrarsi su acquisizioni industriali) era stata fatta oltre un anno fa, e aveva da subito destato non poche polemiche sulla neutralità delle reti e sulla diversificazione delle trasmissioni. Si tratta infatti di una delle fusioni più colossali degli ultimi anni, un'operazione da 30 miliardi di dollari grazie alla quale il più grande provider internet e di TV via cavo degli Stati Uniti entra in possesso di una media company che si occupa di produzione e distribuzione cinematografica e televisiva, ma anche di parchi a tema e molto altro. nbc comcast

Le condizioni imposte dalla FCC al via libera sono parecchie, e prevedono tra l'altro che Comcast garantisca l'accesso ragionevole alla programmazione per i concorrenti (evitando discriminazioni) e garantisca agli utenti l'accesso ai contenuti di altre compagnie, inoltre che sia soggetta a un particolare processo di arbitrato in caso di contese. Argomenti molto delicati, che tuttavia proiettano la NBC Universal verso un futuro di distribuzione multi-piattaforma che include, ovviamente, la banda larga. Sul piano pratico, per esempio, Comcast non avrà la possibilità di gestire direttamente Hulu.com, una joint venture di distribuzione dei contenuti online tra la NBC Universal, la Fox Entertainment e la ABC. Inoltre, Comcast dovrà fornire versioni online dei propri show televisivi a tutti i possibili distributori secondo le stesse condizioni per cui fornisce attualmente questi contenuti ai provider via cavo e via satellite; dovrà poi costruire una infrastruttura a banda larga offrendo servizi web a scuole e biblioteche, oltre che a milioni di americani a meno di 10 dollari al mese.

Dopo questi attesi via libera, ci si aspetta che l'accordo venga chiuso in maniera definitiva il 28 gennaio.

Le reazioni all'annuncio non si sono fatte attendere: prima tra tutte, quella dell'unico dei cinque membri della FCC ad aver votato contro, ovvero il democratico Michael J. Copps, che ha sostenuto che "mai prima d'ora ci eravamo trovati davanti a qualcosa di simile. Questa decisione andrà a impattare virtualmente su qualsiasi angolo del panorama dei media e del digitale, e avrà effetti su qualsiasi cittadino. Si tratta di nuovi e vecchi media, si va dai notiziari all'informazione allo sport e all'intrattenimento: è distribuzione e contenuti allo stesso tempo. E' veramente troppo potere in mano a un'unica compagnia". I membri che hanno approvato la fusione hanno commentato che tutto questo fornirà più benefici che disagi ai consumatori.

Delusione anche da parte dellla Writers Guild of America – East (il sindacato degli sceneggiatori della costa est), che lamentano un eccessivo consolidamento dei media di intrattenimento e informazione:

(…) Il controllo di quello che la gente guarda al cinema o in TV è nelle mani di troppe poche multinazionali e mega-corporation. L'accordo NBCU/Comcast è particolarmente inquietante, perché mette insieme uno dei più grandi provider di servizi internet e TV via cavo assieme a uno dei più grandi provider di contenuti. Senza gli adeguati controlli, l'accordo virtualmente fornisce a Comcast/NBCU gli strumenti per favorire i propri contenuti lasciando gli sceneggiatori e gli altri membri indipendenti della comunità creativa fuori, al freddo. Questo avrà un impatto non solo sulla programmazione di intrattenimento, ma anche sulla diversità dell'informazione e delle voci sugli affari pubblici, così vitali per una democrazia.

(…) Apprezziamo che la FCC abbia imposto delle condizioni, anche se – con tutto il rispetto – queste rendono il tutto solo un po' meno disastroso. Il tempo ci dirà se gli sceneggiatori e gli altri creativi verranno lasciati fuori da internet.

Questo invece il commento della Independent Film & Television Alliance:

Siamo soddisfatti dalle azioni di responsabilità della FCC e del DOJ riguardo l'approvazione della fusione tra Comcast e NBC Universal, riconoscendo gli impegni significativi che tutte le parti si erano già presi per rispondere alle preoccupazioni pubbliche e private sull'impatto di tale transazione.

Questa approvazione fa scattare l'accordo del 12 luglio 2010 tra la Indipendent Film and Television Alliance e la Comcast-NBCU, che fornirà opportunità reali ai produttori indipendenti sulle piattaforme Comcast e NBC, e accrescerà il pubblico accesso a una programmazione diversificata.

La Associazione dei Comsumatori Americani, inizialmente contraria alla fusione, ha affermato giovedì che alle condizioni imposte dal governo questo accordo "fornirà opportunità di sviluppo di internet in una piattaforma per la competitività video". Infine, la Free Press ha criticato la fusione accusando Barack Obama di non aver mantenuto la promessa di "promuovere la diversità tra i media ed evitare l'eccessiva concentrazione dei media".

I dirigenti Comcast ora potranno partecipare alle decisioni manageriali della NBC Universal, e una volta chiuso definitivamente l'accordo guideranno formalmente la compagnia. A capo della nuova conglomerata vi saranno Bob Greenblatt e Ted Harbert, mentre molti dirigenti verranno guidati direttamente dal CEO di NBC Steve Burke (l'attuale CEO Jeff Zucker, come noto da tempo, lascerà a breve assieme a una serie di altri dirigenti). Ron Meyer rimarrà presidente e COO degli Univrsal Studios, mentre Adam Fogelson continuerà a guidare la Universal Pictures.

Discutiamone nel Forum