Affermare che, grazie a un trend inagurato dall'Alba dei Morti Viventi di Zack Snyder (reinterpretazione dell'omonimo film di Romero) e 28 Giorni Dopo di Danny Boyle, gli zombi stiano vivendo una nuova vita nel mondo dello showbusiness potrebbe sembrare un semplicistico gioco di parole, ma si tratta, invece, di un dato abbastanza lapalissiano.

Fra cinema, tv e videogame i non-morti imperversano. Nulla di particolarmente eclatante, dunque, l'apprendere che i produttori di Texas Chainsaw 3D Lati Grobman e Christa Campbell, in squadra con la Millennium Films e la Taurus Entertainment abbiano intenzione di produrre un remake del Giorno degli Zombi, il terzo film della saga firmata George Romero. Originariamente uscita nel 1985, la pellicola è stata già sottoposta a un rifacimento direct-to-video nel 2008.

Circa questo nuovo progetto, Grobman ha dichiarato a Deadline:

Contrariamente agli altri film sugli zombi usciti di recente, il nostro onorerà la visione originaria di Romero portando nuovamente in scena lo zombi lento che ha terrorizzato tutti noi durante l'infanzia. Il trend dei non-morti agili, scattanti, fa leva su un sacco di momenti in cui sei portato a saltare sulla poltroncina del cinema, roba non paragonabile alla sottile tensione psicologica, al terrore che scaturisce dall'aver a che fare con le armate di peculiari zombi di Romero.

Il film avrà un budget di 10-20 milioni di dollari. Le riprese dovrebbero partire all'inizio del 2014, in maniera tale da lanciarlo nel corso dell'anno.

 

 

A seguire la trama originale del lungometraggio di George Romero (via Wikipedia):

I morti si sono risvegliati e dominano ormai da tempo su tutto il mondo esterno. Un gruppo di sopravvissuti (degli scienziati e dei militari) vive nei cunicoli di una base sotterranea, assediata costantemente dagli zombi. Nel frattempo il dottor Logan conduce esperimenti sui cadaveri ambulanti per individuare il centro nervoso che provoca la rianimazione dei morti. Conducendo i suoi esperimenti scopre che i morti possono comprendere ciò che li circonda ed imparare a comportarsi come gli umani. La critica alle istituzioni militari è accentuata dallo zombi utilizzato dal dottor Logan nel suo tentativo di rieducazione, infatti "Bub" è un ex militare e quindi, nella visione del regista, più facile da addomesticare. Logan riesce a far ricordare allo zombi la sua vita precedente, mostrandogli degli oggetti da lui comunemente usati, come uno spazzolino, un rasoio, un libro e persino una rivoltella, che Bub rimparerà presto ad usare; tuttavia il capitano Rhodes, il comandante della base, non gradisce gli esperimenti di Logan, e il rapporto fra i due si incrina sempre di più fino a che si scopre che lo scienziato nutre Bub con le interiora di altri soldati morti e da lui disseppelliti. Rhodes, a questo punto, ucciderà lo scienziato crivellandolo a colpi di mitra. Frattanto fra i soldati della base e gli altri scienziati scoppia un conflitto armato.

Nel caos più totale e nella follia dilagata ormai fra i viventi, i morti riescono ad entrare nel bunker e sferrano un ultimo terribile assalto agli umani. Nella lotta contro gli zombi, ironicamente, sarà proprio Bub a condannare il capitano Rhodes, sparandogli con la sua rivoltella e paralizzandolo; Rhodes riuscirà solo a trascinarsi verso la porta di uscita della base per essere travolto da centinaia di morti viventi, che, in quella che forse è la scena più violenta mai filmata dal regista, smembrano il suo corpo mentre il capitano, ancora vivo, assiste morente al divoramento delle sue interiora. Riescono a scappare soltanto Sarah, il pilota dell'elicottero e il suo socio, verso un'isola deserta: forse un nuovo Eden, forse solo una prigione dalle sbarre dorate.