In una nuova intervista il produttore Kevin Feige e il regista Joss Whedon sono tornati a parlare dell'atteso crossover dei Vendicatori, commentando, tra le altre cose, il ricco cast e i rapporti con le varie star sul set.

Esordisce Feige, rivelando come Whedon sia sempre stato un'alternativa da prendere in considerazione fin da tempi non sospetti:

Ho avuto un incontro con Joss Whedon nel 2001 per dirigere Iron Man, al tempo in cui il progetto apparteneva ad un altro studio. Questo per dimostrare da quanto tempo siamo fan di Joss, e quanto crediamo che possa stare dietro la camera di un grosso film. Abbiamo molti personaggi, ma non sono troppi. Si tratta esattamente del giusto numero per raccontare la storia originale della formazione dei Vendicatori.

Prosegue Whedon, commentando il processo creativo e le dure scelte in fase di editing:

Il film dura nove ore. Hanno scritturato persone che sono attori in modo che la gente li potesse vedere recitare, quindi è giusto avere questi momenti di quiete all'interno del film. La tensione tra queste scene e il momenti in cui il film è ultimato è ciò che rende in pratica il film eccitante, ma comporta anche uno stressante processo di editing.

Naturalmente una delle sfide maggiori per il regista è stata quella di gestire così tante possibilità, una sfida che Whedon descrive con una certa ironia:

"Li guido solamente quando vedo che stanno morendo di fame; in questo modo vedo che sono più inclini alla sindrome di Stoccolma, ed è l'unico modo di procedere", scherza il regista, per poi affermare: "Scherzi a parte, sono entrati tutti con uno spirito molto positivo, non soltanto con riguardo al progetto, ma ognuno nei confronti dell'altro, e sono consapevoli di ciò che tutti gli altri stanno facendo."

Il regista ha quindi rivelato come, per far sentire più a loro agio i vari coprotagonisti, abbia permesso loro di sperimentare parecchio sul set, oltre a poter partecipare al processo creativo:

Voglio farli sentire come se possano andare oltre e provare qualcosa di leggermente diverso, e loro sanno che non è mia intenzione farli sembrare come degli idioti utilizzando alcune parti di quel montaggio. Fino a quando lo script ha avuto senso, abbiamo collaborato molto bene. Tutti loro hanno dato il loro contributo nella misura in cui hanno voluto. E' stata una vera collaborazione da zero, in modo da impostare il lavoro così fin dall'inizio. Dicevo: so esattamente quello che voglio, se tu mi dici quello che vuoi, potremmo essere in grado di fare entrambe le cose.

Infine alcune affermazioni più precise su due protagonisti del film, Mark Ruffalo/Bruce Banner e Samuel L. Jackson/Nick Fury:

Ho voluto che Mark Ruffalo interpretasse Bruce Banner perchè è semplicemente come un libro aperto. Lascia che tu arrivi dritto al suo cuore e che tu comprenda tutto ciò che sta provando. E' molto aperto, un pò come è lui davvero, e come interpreta il personaggio.
Sam Jackson? Lui è Sam Jackson, scusate! Ha quello sguardo penetrante, ma nel mio film, può inchiodarti al muro con un occhio solo. E' al tempo stesso molto sensibile e ben caratterizzato ed è ciò che volevo da Nick Fury. Non lo volevo come una furia, dato che già lo abbiamo visto così.

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