Fonte: Badtaste.it

Si è svolto oggi a Roma un incontro organizzato dalle associazioni degli esercenti per protestare contro la proposta di un prelievo sui biglietti cinematografici. Lo scopo sarebbe quello di utilizzare le risorse ottenute in questo modo per finanziare tax credit e tax shelter, oltre che per rimpolpare una quota di FUS, il Fondo unico per lo spettacolo che ha subito drastici tagli negli ultimi tempi.

La proposta è sbagliata per diverse ragioni, alcune delle quali sottolineate dai vari relatori:

  • Intanto, va a colpire soltanto un ramo della filiera, senza preoccuparsi di dar vita a un prelievo generale come in Francia su tutti i soggetti coinvolti (compresi televisioni e provider)…
  • Ovviamente, significa aumentare il prezzo del biglietto di circa un euro.
  • Utilizza delle tasse nuove per finanziare degli incentivi fiscali come tax credit e tax shelter, che per loro natura dovrebbero essere, come dice la parola, un incentivo. Ma se si prende da una parte e si dà dall'altra, forse i vantaggi iniziano a non esserci più e tutti sono scontenti, soprattutto chi come gli esercenti utilizza certi incentivi per digitalizzare le sale…
  • Rischia fortemente di far diminuire il numero degli spettatori, dopo un anno fantastico e che ha prodotto dati record. Così facendo, si rischia di mettere in crisi le sale più deboli (comprese quelle di città, che già non se la passano benissimo) e di non portare neanche i soldi sperati (perché a un numero minore di biglietti venduti, coincide anche un fondo meno sostanzioso).

Insomma, idea deleteria e che solo i 100 autori sostengono a spada tratta, senza preoccuparsi della ricaduta sui prossimi anni, ma solo per recuperare soldi in fretta. Speriamo proprio che quest'idea non passi, ma che si ragioni su una legge quadro che coinvolga tutti i settori interessati e non solo l'anello finale…

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