Fonte: Varie

E' sempre un gioco interessante quello di vedere i film che passaranno al Festival di Venezia, soprattutto in un'annata che promette di regalare grandi titoli (almeno sulla carta) e di sorpassare la rassegna di Cannes, che quest'anno ha ricevuto tante critiche. Intanto, vediamo quali sono finora le (poche) certezze.

Giusto ieri, è arrivata la conferma che ad aprire il Festival di Venezia (e a essere in concorso) ci sarà Black Swan di Darren Aronofsky, regista che solo due anni fa ha vinto il Leone d'oro con The Wrestler. Vallanzasca di Michele Placido sarà al Lido, ma come evento speciale fuori concorso. Probabilmente Placido si è ricordato di alcune esperienze poco fortunate in competizione. Invece, I baci mai dati di Roberta Torre aprirà la sezione Controcampo, mentre Orizzonti verrà inaugurato da La Belle endormie di Catherine Breillat e chiuso da Oki’s Movie del realizzatore coreano Hong Sang-soo.

Si sono cimentati invece in previsioni tanti mass media italiani ed esteri. Lo ha fatto per esempio Variety, che in questo articolo ha citato alcuni nomi stranieri con buone possibilità di essere al Lido. Dovrebbero essere presenti anche The Town di Ben Affleck (questo confermato anche da qualcuno dei protagonisti, se non sbaglio), The American di Anton Corbijn e Somewhere di Sofia Coppola (due nomi fatti dati per sicuri da mesi), mentre per Tree of Life dipenderà dai tempi (infiniti) di montaggio di Terrence Malick. Ma sono tanti i film che vengono citati e tra questi figurano: Meek's Cutoff di Kelly Reichardt; News From Nowhere del leggendario sodale di Andy Warhol Paul Morrissey; The King's Speech di Tom Hooper; Miral di Julian Schnabel; Road to Nowhere di Monte Hellman; La versione di Barney; Wilde Salome di Al Pacino; Three di Tom Tykwer; Black Venus di Abdel Kechiche; Thirteen Assassins di Takashi Miike; e The Child's Eye dei fratelli Pang, primo film horror in 3D girato a Hong Kong.
 
Invece, Repubblica martedì scorso ha pubblicato un pezzo sui titoli italiani al Festival di Venezia. Più che l'articolo in sé, che parla spesso di voci ed è realizzato da uno dei più attenti giornalisti di cinema italiani, Franco Montini, è il titolo a essere eccessivo: "Venezia, chiusi i giochi. Ecco i 4 italiani in gara". Tuttavia, dei quattro registi (Saverio Costanzo per La solitudine dei numeri primi; Mario Martone con Noi credevamo; Carlo Mazzacurati e il suo La passione; e  Pupi Avati con Una sconfinata giovinezza) dati per scontati in concorso credo proprio che ce ne sarà almeno uno scontentato, a favore di un altro nome meno 'stagionato'. Vedremo…

Il Festival di Venezia 2010 si svolgerà tra il 1 e l'11 settembre…

 

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