Immaginate di comprare un’edizione molto rara di un libro di grande valore. Avete fatto una colletta con un gruppo di amici e siete andati ad un’asta dove il valore continuava ad alzarsi. Allora la decisione: fare un atto di forza sparando una cifra altissima, fuori da ogni logica, sbancando alla grande. Ora il libro è vostro, e volete renderlo disponibile a tutti, stamparlo e venderlo, trarre un film. Scoprite però in quel momento l’amara verità: possedere una copia fisica, anche se costosissima, non equivale a detenere i diritti sul suo contenuto. Pertanto non potrete disporne a piacimento per trarre una serie animata o copiare e riprodurre l’opera guadagnandoci.

Questa, che sembrerebbe il pitch di uno spin-off di Idiocracy, è un’assurda storia vera riguardante Dune.

L’opera di Frank Herbert è stata inseguita a lungo. David Lynch è riuscito a farne un adattamento molto libero e, recentemente, Denis Villeneuve ha portato in sala una versione “filologica” dell’epica fantascientifica. Il primo a desiderare di mettere mano sulla storia di Paul Atreides fu però Alejandro Jodorowsky. Il leggendario filmmaker sul finire degli anni ’60 voleva partire da quel materiale per realizzare “il più grande film della storia del cinema”. Il suo Dune era un’opera ambiziosissima con l’esplicito proposito di cambiare le sorti del mondo (!).

Per farlo radunò i migliori artisti dell’epoca. Orson Welles, Mick Jagger, Salvador Dalì avrebbero condiviso lo spazio sul set, i Pink Floyd alla colonna sonora. Alla ricerca di una visione artistica a tutto tondo Jodorowsky recluta agli storyboard il fumettista francese Jean Giraud “Moebius”. Gli oggetti, i costumi, le scenografie erano pensati da Chris Foss e H.R. Giger. Come ben raccontato nel documentario Jodorowsky’s Dune, l’opera non arrivò mai alla fase delle riprese. Ci sono oggi poche tracce di quello che il film sarebbe stato. Sono tutte contenute in una “bibbia”, il volume con tutti gli studi preliminari, gli storyboard e le pre visualizzazioni che gli artisti hanno prodotto. 

Quel libro spesso e ricco di idee circolò in tutti i maggiori studio di Hollywood. Ne avevano infatti stampato alcune copie per convincere i produttori a investire sul progetto. Li lasciarono negli uffici e non chiesero mai indietro le copie, delle quali si persero le tracce. 

Mesi fa abbiamo discusso proprio di questo prezioso oggetto con Frank Pavich, il regista del documentario “sul più grande film mai realizzato”. Lavorando alla ricostruzione di quel periodo riuscì a vedere con i propri occhi una copia. Spiegò che, a quanto era noto a lui, erano rimaste solo un paio di copie. Una ovviamente è di Jodorowsky, l’altra era stata acquistata in internet per 42.000 dollari.

Al nostro scherzoso tentativo di convincerlo a farne una copia e mostrarcelo, Pavich aveva risposto:

Il libro è controllato da lui (Jodorowsky) e Michel Seydoux (produttore del film mai girato), anche il primo giorno in cui ci siamo incontrati mi ha detto che per farlo dovevo parlare con Seydoux, dato che è lui che possiede le copie originali, i “master” degli storyboard e i diritti di utilizzo. Entrambi però erano interessati a mostrare la storia, avrebbero voluto pubblicare il libro e riprodurlo. So che hanno sempre avuto il sogno di farlo, ma credo che siano stati sempre impediti da problemi di natura legale. Ma dobbiamo essere ottimisti! Magari un giorno riusciranno a farlo. 

Peccato che, come chiaramente spiegato dal regista, se mai “la bibbia” darà vita a una pubblicazione o a dei prodotti legati ad essa, lo farà per volontà dei legittimi detentori dei diritti. Concetto, forse, non ben noto al gruppo di utenti Twitter @TheSpiceDAO che ha partecipato a un’asta per acquistare il libro. Hanno pagato 2.66 milioni di euro rialzando l’offerta da un prezzo di partenza di 30.000€. Una mossa insensata e folle, se non fosse che, stando a quanto si legge sul loro profilo social, sono convinti di poter trarre profitto dall’acquisto. In particolare vogliono produrre i propri contenuti legati a Dune, come una serie animata basata sui concept contenuti nella bibbia del film.

 

 

Il “problema” è però -ovviamente- di natura strettamente legale. Non basta pagare un oggetto una cifra spropositata per possedere i diritti. Legendary Entertainment, che ha prodotto Dune e sta lavorando sulla parte due e sullo spin-off televisivo, ha acquisito i diritti per lo sfruttamento. Non una copia del testo.

The Spice DAO invece ha comprato un libro. Pagandolo tanto, certo, ma nulla di più. Andate nella vostra libreria, prendete la copia di Dune e guardatela. Avete tra le mani le stesse possibilità di utilizzo di quel materiale di quanto ne abbia il temerario gruppo.

Sebbene alcune immagini siano trapelate da tempo online, mai in forma completa, è chiaro l’intento di rendere pubblici gli storyboard e le concept art considerandoli come prodotti di grande valore storico e culturale. L’unica possibilità anche solo di rendere il materiale liberamente acquistabile, dopo averlo riprodotto in copie messe sul mercato, è ancora una volta quella di aspettare le decisioni di chi detiene i diritti. Per farlo bisogna quindi convincere Jodorowsky e Seydoux. Non vincere le aste.

E voi cosa ne pensate di questa bizzarra vicenda? Fatecelo sapere nei commenti!

Fonte: ScreenRant

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