Fonte: Variety
Dopo tutto il caos mediatico di queste ultime settimane, sarebbe facile perdere di vista la carriera artistica di Farrah Fawcett. Proviamo a non farlo. L'attrice è stata impegnata nel suo primo ruolo importante al cinema grazie a Il caso Myra Breckinridge, tratto dal libro di Gore Vidal e ora diventata una pellicola di culto, dopo essere stata massacrata all'esordio.
A questo, fece seguito tanta televisione, tra cui quattro puntate de L'uomo da sei milioni di dollari, assieme al marito Lee Majors. Nel 1976, una pellicola importante come La fuga di Logan la vede tra i protagonisti. E proprio quello è l'anno in cui inizia la serie che l'ha resa una star, ossia Charlie's Angels, che l'ha vista impegnata fino al 1980.
Per chi ha meno di trent'anni, è impossibile capire la popolarità della Fawcett in quel periodo, in cui era senza alcun dubbio una delle donne più famose e desiderate del mondo. Dopo questo exploit, sorprendentemente la sua carriera non è decollata. Possiamo ricordare la pellicola corale La corsa più pazza d'America (1981), il titolo che fece sensazione Oltre ogni limite (1986, su una donna che si vendica dopo un tentativo di stupro, in una prova molto apprezzata dalla critica), il film di Alan J. Pakula Ci penseremo domani (1989) e soprattutto molta televisione.
Nell'ultimo decennio, l'abbiamo vista lavorare con Robert Duvall ne L'apostolo e con Robert Altman ne Il dottor T e le donne. Tra i riconoscimenti più importanti, figurano tre candidature agli Emmy e sei ai Golden Globes. Nelle ultime settimane di vita, è balzata agli onori delle cronache prima per uno speciale televisivo che raccontava la sua malattia e poi per l'offerta di matrimonio che le ha fatto il suo compagno Ryan O'Neal. A questo proposito, non ci uniamo al coro di chi ha fatto paragoni con il film Love Story, che ha una trama completamente diversa dalla vicenda reale di questa coppia.
Di sicuro, per gli ultratrentenni un nome e un volto impossibile da dimenticare. Cosa che sicuramente non accadrà…
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