Fonte: Yahoo

Uno dei problemi del mondo del cinema è che un attore rischia di essere ricordato per la sua ultima interpretazione. E sebbene, ufficialmente, la sua ultima prova sul grande schermo sia avvenuta nel film di Egidio Eronico Papà Rua Alguem 5555 nel 2003, i più giovani lo ricorderanno soltanto per la partecipazione involontaria a Bowling a Columbine, in cui emerge come portavoce della NRA, l'associazione dei commercianti americani di armi. Ed è un peccato, considerando che è una visione decisamente parziale e non solo perché, con il suo solito 'rigore', Michael Moore fa finta che Heston pronunci il celebre discorso "mi toglierete il fucile solo dalle mie fredde mani" subito dopo la morte di una bambina in una città (e invece, si tratta di un discorso di un anno prima).

Il fatto è che, quello che ormai milioni di giovani di tutto il mondo considerano un portavoce della destra estrema americana, era in realtà una figura molto più complessa, tanto che nel 1969 furono i democratici a chiedergli di competere per un posto da senatore in California. Negli anni sessanta era un deciso sostenitore dei diritti civili che marciava nelle manifestazioni organizzate da Martin Luther King e considerava la guerra in Vietnam un errore, dopo essersi battuto contro il maccartismo negli anni cinquanta. E queste sue convinzioni Charlton Heston le metteva in atto nel lavoro e, quando capitava, anche pagando di tasca sua. Sarà lui infatti a voler far tornare Orson Welles a Hollywood, ormai diventato un paria, per L'infernale Quinlan, l'ultimo vero capolavoro di questo regista. Ancora meglio, nel 1965, quando per far girare altre scene a Sam Peckinpah, un altro personaggio decisamente poco congeniale a Hollywood, rinuncia al suo stipendio in Sierra Charriba.

Insomma, come spesso capita, la realtà è più complessa di come qualcuno vorrebbe farla apparire. D'altronde, stiamo parlando di un attore che, come ha detto in una dichiarazione, "ha vissuto abbastanza per due persone!" e che ha partecipato ad alcune delle pellicole più popolari della storia del cinema (Ben-Hur – che gli varrà un Oscar – Il pianeta delle scimmie, Il più grande spettacolo del mondo, I tre moschettieri e il suo sequel) e interpretato dei personaggi come Mosé ne I Dieci comandamenti, El Cid nella pellicola omonima, Giovanni Battista ne La più grande storia mai raccontata o Michelangelo ne Il tormento e l'estasi. L'unico rammarico è che, negli ultimi venti-trent'anni, non ha trovato progetti degni del suo talento. Assolutamente immenso ed incontestabile…

La dichiarazione della famiglia 

 

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