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Dino Risi è morto a 92 anni a Roma. Per chi scrive, Dino Risi rappresenta forse il simbolo massimo di un certo cinema italiano. Non sembri un'esagerazione, perché se è vero che registi come Fellini ed Antonioni sono forse più conosciuti all'estero, in quel caso si trattava di autori molto personali, che occupano un posto a se stante nel panorama nel nostro cinema.
Dino Risi, invece, rappresentava perfettamente un certo tipo di commedia all'italiana, fatta di personaggi esilaranti, ma anche molto riconoscibili e tutt'altro che semplici. Basti pensare alla 'storia di un italiano' di Una vita difficile, sicuramente tra i ruoli più complessi ed importanti in tutta la carriera di Alberto Sordi. Peraltro, l'attore romano era già stato impegnato con Risi in una commedia piccola, ma molto graziosa (quasi in stile british): Il vedovo.

D'altronde, Risi con gli attori simbolo del cinema italiano ha sempre avuto un feeling particolare. Pochi hanno sfruttato così bene un talento poliedrico come quello di Vittorio Gassman, in film rimasti nella memoria come Il sorpasso e Profumo di donna, che vent'anni dopo verrà rifatto negli Stati Uniti con Al Pacino. E Gassman (assieme ad un altro grande, Ugo Tognazzi) è stato il protagonista di quello che è il film più copiato di Dino Risi, I mostri, da cui decine di pellicole comiche hanno saccheggiato nei decenni successivi, tentando di mostrare un'Italia maneggiona e disonesta, ma senza avere quella stessa forza espressiva (e magari attori di quel livello).

E anche quando Dino Risi tentava strade diverse, come nel caso de In nome del popolo italiano, pellicola decisamente 'impegnata' (interpretata sempre da Tognazzi e Gassman), i risultati erano ottimi. Forse, l'unico rammarico è che il talento di questo regista non sempre è stato messo al servizio di prodotti all'altezza (basti pensare a tante pellicole ad episodi negli anni cinquanta e sessanta, così come a Scemo di guerra, con protagonista Beppe Grillo). Ma comunque sia, quanti registi possono dire di aver fatto tranquillamente almeno 4-5 capolavori entrati di diritto nella storia del nostro cinema?

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