Quando ieri sera Julianne Moore ha ritirato l’Oscar come miglior attrice per Still Alice, ha citato uno studio secondo cui “chi vince l’Oscar vive cinque anni di più. Se è vero, vorrei ringraziare l’Academy, perché mio marito è più giovane di me”.

Ma sarà vero? Lo studio a cui si riferiva la Moore è stato pubblicato nel 2001 sugli Annals of Internal Medicine da uno scienziato del Sunnybrook Research Institute di Toronto di nome Don Redelmeier. Redelmeier e il suo team hanno confrontato la longevità di tutti gli attori e le attrici nominati a un Academy Award (all’epoca erano 1.649) con quella di chi ha vinto effettivamente un Oscar e con un terzo gruppo di attori dello stesso sesso e che erano comparsi negli stessi film ma non hanno mai ottenuto una nomination. Secondo i risultati, i vincitori dell’Oscar vivevano 3.9 anni più dei non vincitori: una media di 80 anni contro 76.

La spiegazione dello studio era che lo stato sociale di una persona è un buon indicatore della sua salute, in particolare fattori legati al successo contribuiscono a dare vantaggi di sopravvivenza.

Nel 2006, tuttavia, è stata compiuta una ricerca separata guidata da Marie-Pierre Sylvestre della McGill University e pubblicata sempre sugli Annals of Internal Medicine. La ricerca era volta a smentire le conclusioni dello studio del 2001, e c’è riuscita: secondo la Sylvestre e il suo team il confronto dovrebbe iniziare nel momento in cui ciascun attore vince l’Oscar la prima volta, e il confronto sulla “longevità rimanente” dovrebbe includere solo i sopravvissuti della stessa età degli attori alla loro prima vittoria. Analizzando nuovamente i dati, la Sylvestre ha constatato che i vincitori mantengono un leggero vantaggio di longevità sui non vincitori (circa un anno), ma si tratta di una differenza statisticamente insignificante.

Insomma, Julianne Moore può ritenersi soddisfatta per il tanto agognato Oscar, ma non sarà questo riconoscimento a permetterle di vivere di più.

Fonte: NYMag