Uscirà il 26 agosto in Italia Fright Night – Il Vampiro della Porta Accanto, l'atteso remake horror 3D di Ammazzavampiri (film cult del 1985).

Per l'occasione, vi presentiamo in esclusiva una intervista al regista Craig Gillespie, autore di Lars e una Ragazza tutta sua, che ha diretto la pellicola con Colin Farrell, Anton Yelchin, Imogen Poots, Toni Collette e Chistopher Mintz-Plasse nel cast.

Ma iniziamo dalla sinossi del film:

Il giovane studente Charlie Brewster (Anton Yelchin) è un ragazzo che ha tutto – ha molte amicizie ed esce con la ragazza più sexy della scuola. Ed è così cool che litiga anche con il suo migliore amico Ed (Christopher Mintz-Plasse). Ma i problemi arrivano quando un intrigante sconosciuto Jerry (Colin Farrell) si trasferisce nell’appartamento a fianco. All’inizio sembra un ragazzo in gamba, ma c’è qualcosa di poco chiaro e tutti, tra cui la mamma di Charlie (Toni Collette) non riescono a notare nulla. Dopo aver assistito a comportamenti particolarmente strani, Charlie arriva ad una conclusione certa: Jerry è un vampiro che caccia le sue prede tra i suoi vicini. Incapace di convincere gli altri che quello che sta dicendo è la verità, Charlie deve trovare un modo per liberarsi del mostro, in questa commedia di Craig Gillespie, una tra le migliori commedie horror classiche.

Ed ecco l'intervista:

Qual è la differenza tra lavorare a un film come Lars e una Ragazza tutta sua, un film relativamente piccolo, e Frigh Night?
La sceneggiatura di Marti Noxon mi piaceva molto, perché riesce a fondere perfettamente orrore e umorismo in una scala superiore rispetto a Lars e una Ragazza tutta sua. Nei miei film mi piace creare un tono al quale contribuisca lo stesso pubblico. Voglio che siano loro a scegliere se una cosa è divertente, tragica o spaventosa. Ciascuno di noi dà una interpretazione diversa a una storia quando la sente, e mi piace il fatto che il pubblico abbia una sua versione dei film. Una delle cose che non ho ancora avuto la possibilità di fare in un film è utilizzare la cinepresa come fosse uno dei personaggi. Nel cinema horror o thriller, è un elemento stilistico molto importante. Nel mio altro film mi concentravo nella recitazione, e la cinepresa doveva essere invisibile. In questo film, la cinepresa è un personaggio importante che crea suspense, paura e trepidazione quando si muove in uno spazio o intorno a un personaggio. E' stato divertente.

Qual è stata la cosa più complessa nel girare il film in 3D?
Volevo davvero utilizzare questo strumento in maniera elegante. Per girare in 3D bisogna utilizzare muscoli completamente diversi, se vogliamo. Ci sono regole su quello che si può e quello che non si può fare con le cineprese 3D, ma alla fine credo di essere riuscito a dare una sensibilità artistica alle riprese 3D. Ho lavorato con il direttore della fotografia Javier Aguirresarobe, che ha lavorato a 54 film, tra cui The Others, The Road e gli ultimi due film di Twilight. Abbiamo utilizzato una bassa profondità di campo, cosa che non dovremmo fare in un film 3D, ma abbiamo pensato che in questo modo il pubblico avrebbe avuto sensazioni più claustrofobiche. L'altro aspetto del girare in 3D è che la cinepresa non può muoversi in maniera troppo frenetica. Non è il caso di girare con la camera a mano, perché le cineprese sono troppo grandi. Girare in 3D mi ha riportato al modo classico di girare un film, con lunghe inquadrature di dolly, fermando la cinepresa per poter girare l'intera performance in una sola inquadratura. Ha conferito una sorta di eleganza al tutto.

Sei soddisfatto del cast?
Penso che sia stato Howard Hawks a dire: "il casting è il 90% del fare un film". Anton Yelchin si è calato completamente, anche a livello emotivo, nel percorso compiuto dal suo personaggio, e dall'aspetto della crescita personale di Charley. E' il ragazzo forte del film, il che è sempre piuttosto difficile. Per Imogen ci siamo concentrati nella sua relazione con Charley, e su quello che stava succedendo tra loro due. Christopher Mintz-Plasse e David Tennant hanno fornito l'aspetto più comico, ma sono attori davvero bravi. Abbiamo cercato degli attori che potessero fornire il tono giusto al film, e ce l'abbiamo fatta.

Pensi che Colin Farrell sia un bravo vampiro?
Penso sia perfetto. L'interpretazione di Anton è quella di un ragazzo che sta crescendo, e Colin interpreta il maschio alfa che lui dovrà sfidare per arrivare alla maturità. E' il classico confronto tra maschi, una situazione molto primitiva di confronton tra due maschi. Colin è chiaramente la specie dominante, sia perché è un vampiro, che perché semplicemente è Colin. E' arrivato lì e quella è diventato il suo territorio. Non ha paura, e ha un istinto perfetto su quello che succederà. Colin è riuscito ad aggiungere un mucchio di piccoli dettagli al ruolo di Jerry, lo ha portato realmente in vita.