Era inevitabile che, nel presentare Happy Feet 2 alla stampa, il regista George Miller venisse subissato di domande su Mad Max: Fury Road, quarto film della sua saga fantascientifica la cui produzione è stata rinviata più volte per vari motivi (principalmente meteorologici, per quanto buffo possa sembrare).

Miller ha risposto più o meno a tutte le domande, entrando nel dettaglio dello sviluppo del film da quando, nel 2003, provò per la prima volta a pensare a ritornare al franchise:

Ricordo quando, 14 anni fa, stavo attraversando a piedi un incrocio: ero in mezzo alla strada e mi è venuta in mente una storia. Arrivato all'altro marciapiede, mi ero reso conto che si trattava di un nuovo film di Mad Max! Era l'idea germinale del film. Ma inizialmente ero riluttante all'idea di tornare al franchise dopo quei tre film all'inizio della mia carriera. L'ultima cosa che volevo fare era un film di Mad Max, e così ho iniziato a rinviare.

Quattro anni dopo, nel 2001, stavo prendendo un aereo notturno per tornare a Sydney. Ero in uno stato di dormiveglia, e ho pseudo-sognato l'intero film. Era una versione ben distinta del film, e così ho pensato: "ecco fatto." Non volevo pensarci, ma continuavo a farlo. A quel punto uno si rende conto che finirà per fare quel film!

Miller cerca anche di dare una possibile interpretazione a questo trend di rivisitare vecchi franchise da parte dei loro creatori (Ridley Scott sta terminando Prometheus, che si aggancia al franchise di Alien, e poi girerà un nuovo Blade Runner):

I grossi kolossal necessitano di un grande pubblico, possibilmente già affezionato. E' parte del business. I film basati su proprietà già conosciute, che siano in tv, romanzi o remake, sono diventati parte integrante del nostro lavoro. E' un'industria molto difficile, ed è difficile ottenere l'attenzione delle major. Ma non è solo questo il motivo. Quando realizzi un franchise come questo, i personaggi e il loro mondo fanno parte di te. Sono una sorta di prisma attraverso il quale guardi il mondo, e così finisci per non avere scelta – ti conquistano. E' il caso di Mad Max, ma anche di Happy Feet.

Nonostante tutti questi anni di sviluppo, la trama del quarto Mad Max è rimasta più o meno la stessa che Miller pensò per la versione che stava per girare in Namibia nel 2003 (e che venne bloccata dalla Fox a causa dell'imminente guerra in Iraq):

Ovviamente dal 2003 a oggi ho lavorato allo script, e ora l'intero film è progettato. Abbiamo già costruito 150 veicoli, e il mondo in cui è ambientata la storia si è evoluto. Spero che si sia evoluto anche il film. Ma sarà piuttosto simile al film che stavo per fare nel 2003, alla base.

[…] La cosa curiosa è che il mondo, mano a mano che ritardavamo la produzione, si è avvicinato un po' di più agli scenari di Mad Max, più di quanto mi sarebbe piaciuto. Abbiamo già preparato tutto, gli storyboard e tutto quanto. Sono sorpreso di quanto poco sia stato modificato nello script. Ma questi film non fantasticano sul futuro, sono dei western: hanno la moralità dei western, paesaggi molto ampi, e i comportamenti umani si riducono a qualcosa di molto basilare.

Il protagonista è un Mad Max reinventato, una nuova interpretazione. Abbiamo detto fin dall'inizio che sarebbe stato folle cercare di ricreare quello che aveva fatto Mel Gibson, ma Tom Hardy adora Mel Gibson e Heath Ledger [che era il protagonista del Mad Max del 2003]: hanno tutti una mascolinità molto simile, penso. Non so, mi ricordano tutti dei felini molto grandi – sono incredibili da guardare ed è bello averli intorno, ma non sai mai cosa stanno per fare. Hanno qualcosa che ribolle sottopelle che li rende interessanti da osservare. Tom Hardy, poi, è un attore incredibile.

Nonostante i ritardi di produzione, Charlize Theron e Nicholas Hoult sono ancora nel cast.