Parlando con Cinema Blend, Christopher Markus e Stephen McFeely, sceneggiatori di Captain America Il Primo Vendicatore hanno rivelato qualche nuovo dettaglio sul sequel del film e sui cambiamenti allo script del film operati da Joss Whedon per far si che questo si adattasse meglio alla storia di The Avengers.
 

 

So che quando Joss Whedon ha ricevuto l'incarico di dirigere The Avengers ha contribuito un po' allo script di Captain America. In cosa consiste il suo apporto?
CM: In pratica lo ha letto per assicurarsi che ci fosse un'effettiva continuità fra il suo Steve e il nostro, così da non trovarsi di fronte ad una sorta di spiritosaggine, di un personaggio che si ritrova ad essere un mattacchione fuori posto nel 2012. E' stato un premurarsi di far si che tutto l'universo dei personaggi coincidesse.

Lavorando allo script del film stavate già tenendo in considerazione il sequel di Captain America oltre che The Avengers?
SMF: E' strano perché The Avengers è già un sequel in un certo senso. Eravamo già nel bel mezzo del processo creativo e tiravamo fuori idee su idee ed è stato davvero arduo finché non abbiamo letto The Avengers. Avremmo dovuto ridurre tutte queste scene grandiose, ingorando se Joss Whedon lo avesse già fatto e io naturalmente non lo sapevo. Poi abbiamo letto la sceneggiatura e abbiamo capito che percorso intraprendere.
CM: Già nel primo film c'è questa sensazione di una persona che riesce finalmente a trovare una casa, lui che non ne ha mai avuta una, degli amici, che rischia di vedersi portare via tutto. Nel sequel avremo una sorta di ritorno a quel tempo in cui era un ragazzino pelle e ossa senza casa, dato che l'unica che aveva trovato era quella di settant'anni prima. E' un concetto interessante da tenere in serbo nella tua mente. Poi ci sono anche così tante storyline e villain da poter utilizzare e che non puoi ammassare in un'unica storia e che finisci per ammassare tutte insieme da una parte, come scorta. Non abbiamo spazio per loro adesso, ma non vogliamo precluderci la possibilità d'impiegarle appena possibile.

Quindi state abbozzando la storia per il sequel. Sarà ambientato ai nostri giorni o negli anni'40?
SMF: Al momento ogni cosa è possibile. E' più verosimile un'ambientazione moderna intessuta di una rete logica, necessaria e plausibile di flashback. Una pratica piuttosto abituale nei fumetti: il passato che riemerge.

Avere a che fare con delle differenti linee temporali è una sfida difficile specie considerando gli incroci col “presente”. Dovendo seguire anche quello che accade in The Avengers se nel sequel di Captain America dovessimo vederlo alle prese con un villain qualcuno potrebbe domandarsi “ma dato che avviene tutto nella stessa epoca di The Avengers perché nessuno di loro gli dà man forte”?
CM
: In una certa maniera capisco la domanda, è logica. Ma quando leggo un fumetto non mi faccio problemi di questo tipo. Non mi domando “ma perché non chiama Thor”? Bisogna rendere la storia personale, legata esclisivamente allo sviluppo del personaggio di Steve Rogers.