Il patto d'acciaio fra la Paramount e la multinazionale del giocattolo Hasbro si rafforza ulteriormente.

Dopo i piani per il prosieguo della saga dei Transformers, durante la medesima conference call sui dati economici del gruppo il CEO di Hasbro Brian Goldner ha affermato che un'altra priorità dell'azienda era quella di riuscire a portare i Micronauti sul grande schermo; cosa che è stata confermata puntualmente da Deadline.

Le famose action figure verranno adattate per il cinema dagli sceneggiatori Paul Wernick e Rhett Reese che, oltre ad essere i responsabili del brillante script di Benvenuti a Zombieland, hanno già messo mano a una proprietà intellettuale della Hasbro scrivendo, sempre per la Paramount, il seguito di G.I.Joe.

La pellicola sarà prodotta, oltre che dalla Paramount, dalla Bad Robot di J.J. Abrams e Bryan Burk e da Brian Goldner e Bennett Schneir della Hasbro. Ecco un estratto dalla pagina Wiki sui Micronauti (raggiungibile da qui):

Si trattava di una serie di action figure che rappresentavano personaggi fantascientifici ispirati, e simili nell'aspetto, ai robot degli anime e manga giapponesi dell'epoca. Alcune riprendevano le action figures classiche dei Microman (ispirate ai protagonisti dei G.I. Joe), altri, divenuti più famosi, come Baron Karza, erano quasi identici a Jeeg della serie Jeeg robot d'acciaio (in effetti il progetto derivava da quello dei giocattoli di Jeeg), con tanto di parti del corpo smontabili e collegabili tramite calamite (differivano solo per il colore e la forma della testa e in Italia furono tra i modelli più diffusi). A queste due linee si aggiungevano una linea di mezzi e basi spaziali e degli alieni. Un'altra fonte di ispirazione evidente, almeno per alcuni modelli della serie, era Guerre stellari, in particolare il personaggio di Dart Fener per Baron Karza e i soldati imperiali per Force Commander, oltre alla presenza di spade laser in alcune delle action figures non magnetiche, come nei Galactic Defender (ripresi dal modello dei Takara Microman M17X Command 3).

La linea ebbe un grandissimo successo in tutto il mondo, portando alla Mego un fatturato di oltre trenta milioni di dollari all'anno. Furono vendute licenze ad altre case per la produzione di gadget correlati (per esempio puzzle).