Il franchise di Batman, dopo lo straordinario (e per certi versi inatteso) successo di Arkham Asylum due anni fa, sta vivendo una nuova giovinezza videoludica. Rocksteady qualche mese fa ci ha deliziati con il sequel del suo capolavoro, mentre Warner Bros. Interactive sembra interessata ad esplorare anche lati “alternativi” del personaggio, aprendo il campo a sperimentazioni forse non del tutto canoniche ma interessanti.

Gotham City: Impostors abbandona le atmosfere cupe cui ci hanno abituato le ultime incarnazioni cinematografico/ludiche di Batman, recuperando invece lo stile farsesco che ha caratterizzato la serie televisiva cult degli anni ‘60, a sua volta ispirato dalla svolta comedy che Detective Comics aveva intrapreso negli anni della controcultura.

Batman e la sua nemesi storica, il Joker, sono spariti dalla circolazione, lasciando la città in mano a due bande contrapposte, i bats, adoratori dell’uomo pipistrello e dediti alla giustizia (anche se con metodi quantomeno poco delicati) e i jokers, ex scagnozzi del folle giullare, pronti a distruggere tutto. Peccato però che – come ci viene spiegato nel tutorial – nessuna delle due bande abbia a disposizione i mezzi economici e tecnici dei propri beniamini, per cui, è necessario fare di necessità virtù, concependo armi, gadget e mezzi più o meno scalcagnati. La cifra stilistica del gioco sta tutta qui, nel voler dare una lettura dell’universo di Gotham City meno seriosa di quella classica, dove l’umorismo e la demenzialità la fanno da padrone. Se esteticamente, con colori accesi e personaggi che sembrano usciti più da un numero di Topolino che dagli albi firmati da Frank Miller, Impostors fa la sua ottima figura, dal punto di vista ludico le cose sono un po’ più complesse.

I Monolith, per essere sicuri di non sbagliare, hanno recuperato di peso la struttura portante di qualsiasi FPS moderno (sostanzialmente, Call of Duty), proponendoci un gioco estremamente classico che, al di fuori della cosmesi pura, non propone niente di davvero innovativo. Le modalità disponibili sono tre, il classicissimo deathmatch a squadre, un cattura la bandiera chiamato “guerra psicologica” e una modalità dominazione basata sulla conquista di determinati distributori di gas. Anche le mappe non sono moltissime, solo cinque, tutte ispirate più o meno a scorci caratteristici di Gotham, come Crime Alley (dove trovarono la morte i genitori di Bruce Wayne) o il luna park abbandonato dove si nascondeva il Joker in alcune storie seminali (The Killing Joke, per esempio). Warner Bros, tuttavia ha già fatto sapere che renderà altre ambientazioni disponibili con futuri DLC di cui almeno il primo sarà sicuramente gratuito. Passando al lato più ludico, pad alla mano, i comandi e il feeling con il nostro personaggio sono ottimi, di livello ben più alto rispetto ai Live Arcade medi, grazie soprattutto all’enorme esperienza di Monolith con gli sparatutto. Una volta scelta la classe di gioco (anche qui la selezione è abbastanza classica, abbiamo il soldato semplice, il cecchino, l’ingengere e il paramedico), avremo a disposizione due armi (una leggera e una pesante), un rampino e un gadget a scelta che potremo usare per avere la meglio sui nostri avversari.

In questo senso gli sviluppatori si sono lasciati andare alla fantasia, proponendo alianti, pattini velocissimi, stivali a molla e una buona serie di altri power up che potranno essere sbloccati in due modi, o salendo di livello, oppure – per i più impazienti – facendo shopping sullo store online mediante l’ormai consolidato metodo delle microtransazioni. Anche per quanto riguarda i perks, pur rispettando il canone imposto dal genere, Monolith ha voluto metterci un tocco di pazzia: avremo così stormi di pipistrelli che ci attaccano in volo, gas esilarante nascosto e via di questo passo.

Parlando del net – code non abbiamo da segnalare particolari problemi sul fronte del lag, tuttavia il sistema di matchmaking sembra non essere ancora calibrato alla perfezione. Per questo motivo, oltre a dover aspettare minuti interi prima di riuscire a cominciare una partita, in molti casi le formazioni che si vengono a creare non sono troppo bilanciate e i neofiti si trovano spesso a dover competere con giocatori molto più forti e preparati. Tuttavia siamo certi che questi “problemi di gioventù” saranno risolti nei prossimi mesi con qualche patch, una volta che il titolo avrà superato la fase di rodaggio iniziale.

Tecnicamente Impostors è uno dei migliori titoli Live Arcade che ci siano capitati fra le mani, la modellazione poligonale è ottima così come il sonoro e gli effetti audio (interamente in italiano), entrambe le cose segno  di uno sviluppo attento e preciso, nonostante la realtiva economicità del gioco e la sua destinazione alle piattaforme in Digital Delivery.

In definitiva Impostors è un titolo onesto, che recupera tutti gli elementi caratterizzanti degli FPS moderni e li mischia con uno stile alternativo e frizzante, lontano dallo stereotipo del Cavaliere Oscuro a cui siamo abituati. Gli amanti degli sparatutto multiplayer possono tranquillamente prenderlo in considerazione come divertissment d’intermezzo fra un Cod e Battlefield, mentre i neofiti lo troveranno una buona introduzione alle meccaniche dei First Person Shooter che cerca di non prendersi troppo sul serio.
 

[6.5]