All’inizio del weekend Guillermo del Toro ha deciso di intervenire su Twitter per dire la sua su un articolo pubblicato sul recente numero di The Critic, una nuova rivista britannica, dedicato a Martin Scorsese. Un articolo che mette in discussione le capacità del regista, definendolo “un talento discontinuo, cui fama e prestigio hanno aggiunto l’autoindulgenza”. Nell’articolo sono pochi i film di Scorsese che vengono salvati: tra essi ci sono Re per una notte, Fuori orario, Quei Bravi Ragazzi, The Aviator, Shutter Island. Si ignora poi The Departed, vincitore di quattro Oscar.

Del Toro ha deciso quindi di rispondere all’articolo così:

Molto, molto raramente posto qualcosa di negativo qui, ma la quantità di idee sbagliate, disattenzioni per pigrizia e aggettivi ostili non appoggiati da un senso logico è offensiva, crudele e in malafede. Questo articolo è stato scritto per generare traffico, ma a che prezzo?

Per fare chiarezza: se Dio si offrisse di accorciare la mia vita per allungare quella di Scorsese, io ci starei. Quest’uomo capisce il Cinema. Lo difende. Lo incarna. Ha sempre combattuto per questa arte e contro l’industria. Non è mai stato domato da nessuno e ha un posto fermo nella storia.

Non sparlo, non distruggo e preferisco sostenere – ma se qualcuno pensa che WWS sia “fastidiosamente lento” o che Toro Scatenato sia “cattivo cinema” e che “nessuno studio osa pronunciare la parola ‘no’ davanti a lui”. Può essere che serva qualche lezione di storia, qualche ricerca e qualche discussione sul linguaggio cinematografico.

Parliamo di un articolo che per gran parte del tempo sembra voler incolpare Picasso di “non saper usare la prospettiva”, o Gaugin per essere “troppo sgargiante nei colori”. Se decidi di assalire queste colonne portanti, dovresti spiegarti – decostruisci il lavoro e costruisci la tua posizione – non basta sbattere sul piatto un’opinione con degli aggettivi “forti”.

Quando leggo brani come questo, che puntano il dito contro una delle forze più benigne e una delle più sagge della nostra industria, sento i tremori di un’imminente collasso della cultura e mi chiedo: “A che pro?” E resto perplesso.

Vi ricordiamo che Martin Scorsese è in post-produzione con il suo prossimo film, prodotto da Apple, intitolato Killers of the Flower Moon.

Il prossimo progetto di Guillermo del Toro sullo schermo sarà Cabinet of Curiosities, in arrivo tra poche settimane su Netflix.

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