Fonte: BadTaste.it 

Capitolo 13

La Commissione per la Registrazione dei Figli di Babbani

Harry/Runcorn, Hermione/Mafalda Hopkirk, il ministro Thicknesse e la Umbridge sono in ascensore.

"Ah, Mafalda!" disse la Umbridge, guardando Hermione. "Ti ha mandata Travers da me, vero?" "S-sì" squittì Hermione.
"Bene, servirai perfettamente allo scopo." La Umbridge si rivolse al mago vestito di nero e oro.
"Problema risolto, Ministro: se possiamo affidare a Mafalda il verbale, dovremmo poter iniziare subito." Consultò la sua cartelletta. "Dieci persone oggi, tra cui la moglie di un dipendente del ministero! Da non crederci: persino qui, nel cuore del ministero!" Entrò in ascensore e si piazzò vicino a Hermione, assieme ai due maghi che avevano assistito alla conversazione con il Ministro. "Andiamo subito giù, Mafalda, troverai tutto ciò che ti serve nell'aula giudiziaria. Buongiorno Albert, non devi scendere qui?"
"Sì, certo" disse Harry con la voce profonda di Runcorn.

Il nuovo ministro, Pius Thicknesse, ha i capelli neri e lunghi e la barba striata d'argento, e la fronte molto alta da cui spuntano due occhietti scintillanti: a Harry pare di vedere un granchio che occhieggia da sotto una pietra. Thicknesse gli chiede se sta cercando qualcuno, Harry risponde che cerca Arthur Weasley. "Ah, hanno scoperto che ha avuto contatti con un Indesiderabile?" Harry si affretta a rispondere di no. "E' solo questione di tempo, comunque; i traditori del sangue sono sullo stesso piano degli sporchi mezzosangue/figli di babbani [Mudblood], secondo me".

[N.d.R. Come è noto, "Mudblood" e Halfblood" sono tradotti con la stessa parola italiana, "Mezzosangue"; ma è solo contro i figli di babbani che si scaglia il ministero, quindi "Mudblood" in questo libro è da intendersi riferito ai "Muggleborn", cioè "figli di babbani" (e non, per esempio, a chi è mezzosangue perché ha un solo genitore babbano). Quindi lo traduciamo "sporchi figli di babbani", perché (pur essendo orribile) è l'unica resa che permette di evitare la confusione generata dai passati errori di traduzione delle edizioni italiane, che rendevano "Mudblood" con "sporco mezzosangue".]

Harry resta scosso da questo scambio di battute; si rimette il mantello dell'invisibilità e intanto riflette sulla sua stupidità: per quattro settimane lui, Ron e Hermione hanno elaborato un piano per entrare al ministero, e non hanno preventivato cosa fare se fossero stati separati, come di fatto è avvenuto ora. Hermione è nell'aula giudiziaria, e Ron sta cercando di fare magie idrauliche molto al di là delle sue capacità.

Harry si avvia verso l'ufficio della Umbridge, anche se sa che ci sono poche speranze di trovare il ciondolo lì. Fuori dall'ufficio c'è un ampio locale in cui una dozzina di maghi e streghe, seduti ad altrettanti tavolini, confezionano depliant. Harry legge il titolo sulla copertina dell'opuscolo: "GLI SPORCHI FIGLI DI BABBANI: una minaccia per la serenità dei purosangue".

Harry si volge verso la porta dell'ufficio della Umbridge: al posto dello spioncino c'è… L'occhio di Moody, che evidentemente serve alla Umbridge per spiare cosa accade nella stanza. Naturalmente, è lei la direttrice della famigerata Commissione per la registrazione dei figli di babbani, come rivela la targa appesa alla porta. Harry usa un detonatore abbindolante per distrarre gli impiegati, e riesce a entrare nella stanza. Un tuffo nel passato; è arredata in modo identico all'ufficio della Umbridge a Hogwarts: pizzi rosa, gattini eccetera. Harry, dopo aver preso l'occhio di Moody dalla porta ed esserselo infilato in tasca, prova con un "Accio ciondolo", ma naturalmente non accade nulla. Apre un cassetto dello schedario e trova il nome di Arthur Weasley: "Purosangue, ma con inaccettabili tendenze filobabbane; tutti i suoi movimenti sono monitorati. E' molto probabile che sia contattato dall'Indesirabile numero 1."

Harry ha un vago sospetto su chi possa essere l'Indesiderabile numero 1… E infatti, alzando gli occhi, vede la propria faccia su un poster con la stessa scritta. E un post-it rosa della Umbridge, con scritto "dev'essere punito". Su uno scaffale Harry trova il libro della Skeeter su Silente. Dentro c'è una foto di Albus adolescente che ride in compagnia di un coetaneo con i capelli lunghi e biondi. Il giovane Doge? si chiede Harry. In quel mentre, Thicknesse entra nella stanza, e per un pelo non vede Harry, che è lesto a rimettersi il mantello. Approfittando della porta aperta, Harry esce dall'ufficio.

Ora la priorità è trovare Ron e Hermione e fuggire dal Ministero. Il ciondolo, come ormai è evidente, lì dentro non c'è. Harry si imbatte in Ron in ascensore, ma prima che possano dirsi qualcosa entra il signor Weasley, che guarda molto male Harry (cioè Albert Runcorn). Padre e figlio Weasley scambiano qualche parola, e Ron ha il terrore di essere riconosciuto; esce dall'ascensore appena possibile. Harry fa per seguirlo, ma è bloccato da un'altra persona che sta entrando: Percy Weasley.

A questo punto la tensione nell'ascensore si taglia con il coltello; Percy si fionda fuori appena si aprono le porte, e il signor Weasley si rivolge a Harry/Runcorn: "Ho sentito che hai fatto la spia su Dirk Cresswell, il mago che ha falsificato il suo albero genealogico. Cresswell è un mago dieci volte migliore di te, dovrai vedertela con lui quando uscirà da Azkaban!" Harry ribatte: "Arthur, sai di essere schedato, vero?" Arthur ovviamente la prende come una minaccia.

Intanto l'ascensore è giunto nell'atrio. Arthur esce, infuriato. Harry, rimasto solo, si mette il mantello dell'invisibilità e arriva nei sotterranei. Guarda da lontano, con un brivido, la porta dell'Ufficio misteri, ma non è lì che deve andare. E' diretto verso le aule giudiziarie. Fuori dall'aula stazionano i Dissennatori, e l'atmosfera è di gelo e angoscia. I figli di babbani aspettano di essere interrogati dalla Umbridge, che li minaccia di farli baciare dai Dissennatori.

Tocca alla moglie di Reg Cattermole, Mary. Harry (sempre invisibile) entra con lei nell'aula. Qui ci sono altri Dissennatori, ma il senso di disperazione che incutono è destinato solo agli accusati: i membri della commissione sono protetti da un patronus a forma di gatto, evidentemente evocato dalla Umbridge. Ai due lati di Dolores sono seduti Yaxley e Hermione (sempre nelle fattezze di Mafalda Hopkirk).

"Lei è Mary Elizabeth Cattermole?" chiese la Umbridge.
La signora Cattermole fece un singolo, tremolante cenno con il capo.
"Sposata con Reginald Cattermole del Dipartimento di manutenzione magica? […] Madre di Maisie, Ellie e Alfred Cattermole?"
La signora Cattermole singhiozzò più forte.
"Hanno paura, temono che io possa non tornare più a casa…"
"Ci risparmi" disse bruscamente Yaxley. "I marmocchi degli sporchi figli di babbani non suscitano la nostra compassione."

Harry si siede dietro Hermione e cerca di attirare la sua attenzione. Quando la Umbridge si alza in piedi e si china in avanti, i ragazzi vedono che porta al collo il ciondolo di Serpeverde. Hermione le dice: "Che carina la tua collana, Dolores". Lei risponde: "Oh sì, è un gioiello di famiglia, la S sta per Selwyn… sono imparentata con loro… In realtà sono imparentata con quasi tutte le famiglie purosangue. Peccato non si possa dire lo stesso della signora Cattermole."

Harry non ci vede più. Usare il ciondolo ottenuto con la corruzione per millantare parentele purosangue! Gettando al vento ogni cautela, estrae la bacchetta e lancia uno schiantesimo contro la Umbridge, che cade e batte la testa sulla balaustra. Harry immobilizza anche Yaxley, ma nel frattempo il patronus/gatto è svanito e i Dissennatori si accingono ad attaccare la signora Cattermole. Harry evoca il suo Patronus, mentre Hermione si impadronisce del ciondolo, strappandolo dal collo della Umbridge e sostituendolo con uno identico (evocato all'istante).

Harry si rivolge a tutti i figli di Babbani che attendono fuori dall'aula: devono lasciare il Paese, insieme alle loro famiglie. Dice loro di seguire il patronus a forma di cervo, che li porterà nell'Atrio da cui potranno fuggire. Tutti corrono verso l'ascensore, ma quando si aprono le porte esce Ron, che ovviamente la signora Cattermole scambia per suo marito. Ron avverte Harry e Hermione che la loro presenza al ministero è stata scoperta (per via dell'occhio di Moody), quindi bisogna fuggire al più presto.

Nell'atrio, infatti, le guardie stanno già sigillando i caminetti. Harry, potendo contare sull'autorità di Albert Runcorn (di cui ha ancora le sembianze), riesce a fermarli, e a far fuggire tutti i figli di Babbani tranne la signora Cattermole. In quel mentre, però, arriva il VERO Reg Cattermole, e arriva anche Yaxley. Nella confusione generale, Ron riesce a fuggire con la signora Cattermole dall'unico caminetto ancora aperto, seguito a ruota da Harry e Hermione.

Si ritrovano nel bagno pubblico, dove i tre lasciano la signora Cattermole e si smaterializzano. Harry vede per un attimo il portone di Grimmauld Place, ma un istante dopo è avvolto dalle tenebre.

Capitolo 14

Il ladro

I tre si rimaterializzano in una foresta; ma non è la Foresta Proibita di Hogwarts. Prima ancora di capire dove si trova, Harry vede però che Ron è ferito in volto. Hermione spiega che durante la smaterializzazione Ron si è "Spaccato" e ha lasciato indietro un pezzo di carne del braccio. Hermione riesce a medicare la ferita ma non a rimarginarla completamente. Ecco cos'è accaduto: mentre i tre si smaterializzavano, Yaxley è rimasto aggrappato a Hermione, ed è finito con loro a Grimmauld Place. Quindi ha visto la porta, e dunque sa dov'è la casa, nonostante l'Incanto Fidelius.

Hermione spiega che la foresta in cui si trovano è quella in cui si sono svolti i mondiali di Quidditch. Harry ha il terrore che anche stavolta, come a Tottenham Court Road, possano scoprirli i Mangiamorte. Decidono comunque di fermarsi nella foresta, per il momento. Hermione inizia a proteggere l'area in cui si accamperanno con una serie di incantesimi. Nella sua mini-borsa magica ha trovato spazio anche una tenda da campeggio: la stessa in cui avevano soggiornato durante la Coppa del Mondo, che cela al suo interno un vero e proprio appartamento, dotato di ogni comfort.

Ron, che è rimasto l'unico dei tre a non pronunciare il nome di Voldemort, ultimamente però sembra ancora più sconvolto:

"Non dire quel nome!" la interruppe bruscamente Ron.
Harry e Hermione si scambiarono uno sguardo.
"Mi dispiace" disse Ron, mugolando sommessamente mentre si tirava su per guardarli in volto, "ma… suona come un… una fattura, qualcosa del genere. Possiamo chiamarlo Tu-Sai-Chi, per favore?"
"Silente diceva che la paura di un nome…" iniziò Harry.
"Se non ci hai fatto caso, amico, chiamare per nome Tu-Sai-Chi non ha fatto un gran bene a Silente, alla fine" replicò stizzito Ron. "Dovresti… dovresti mostrare un po' di rispetto per Tu-Sai-Chi, no?" "Rispetto?" ripeté Harry, ma Hermione gli lanciò un'occhiata ammonitrice: secondo lei non era il caso di litigare con Ron finché era in quello stato di debolezza.

I tre meditano sulla sorte dei Cattermole, sperando che siano riusciti a fuggire. Poi passano all'argomento principale: il ciondolo. E' un oggetto ovale, grande come un uovo di gallina, decorato con una "S" tempestata di pietruzze verdi. Ora bisogna trovare un modo per aprirlo, e poi distruggerlo. Ciascuno dei ragazzi, quando lo tiene in mano, percepisce qualcosa: una specie di pulsazione, un battito, come se ci fosse qualcosa di vivo dentro il ciondolo. Per il momento tutto ciò che possono fare è tenerlo al sicuro, per cui Harry se lo mette al collo. Iniziano i turni di guardia fuori dalla tenda, anche con l'aiuto dello Spioscopio che Hermione ha regalato a Harry. Nel frattempo i tre rischiano di morire di fame, perché nella foresta non si trova altro che qualche fungo potenzialmente tossico.

Mentre fa il turno di guardia, e pensa alle sue sventure, Harry ha un'altra visione di Voldemort, che è riuscito a catturare Gregorovitch. Ormai, nelle sue visioni, Harry non è uno spettatore esterno: lui e Voldemort sono una cosa sola. A Harry sembra quindi di parlare con la voce di Voldemort quando lo sente dire "Dammelo, Gregorovitch!" Il vecchio costruttore di bacchette risponde, terrorizzato, che l'oggetto misterioso non è più in suo possesso, gli è stato rubato anni fa. Voldemort, e Harry con lui, legge la mente di Gregorovitch: una scena in cui un ragazzo dal volto affascinante e dai capelli d'oro scappa dalla finestra del laboratorio di Gregorovitch, da cui deve aver rubato il misterioso oggetto in questione. Voldemort uccide il vecchio Gregorovitch dopo aver appurato che ignora l'identità del ladro.

Ron sospetta che Voldemort stia cercando un altro oggetto da trasformare in Horcrux. Ma Harry è convinto che in realtà Voldemort stia cercando di risolvere il problema dei nuclei gemelli delle loro rispettive bacchette.

Capitolo 15

La vendetta del Goblin

La mattina dopo, di buon'ora, Harry si inoltra nella foresta. Sotto un albero secolare seppellisce l'occhio magico di Moody, e incide una piccola croce sulla corteccia.

E' tempo di andarsene dalla foresta: non è una buona idea fermarsi troppo tempo nello stesso luogo, nonostante tutte le barriere magiche approntate da Hermione; e trovare cibo è sempre più difficile. I tre si materializzano nei pressi di una cittadina dove si tiene un mercato. Piantano la tenda in una piccola radura e Harry si dirige in città per cercare cibo. Ma la città è piena di Dissennatori. Harry torna trafelato alla tenda, e spiega agli altri che non è riuscito a produrre un Patronus. Hermione capisce subito il motivo: Harry porta ancora il ciondolo appeso al collo. Appena lo toglie, percepisce una sensazione di benessere. I tre decidono allora di indossare il ciondolo a turno, per non tenerlo addosso più di qualche ora.

Quando il turno di Ron coincide con la scarsità di cibo, sono guai: diventa intrattabile, si chiude nel mutismo, esplode se qualcuno chiama Voldemort per nome, e lascia agli altri due il compito di organizzarsi e decidere dove andare a cercare gli Horcrux. Poiché Silente gli aveva spiegato che con tutta probabilità Voldemort aveva nascosto gli Horcrux in luoghi importanti per lui, Harry ripete tra sé (e a Hermione) una litania di luoghi da controllare: l'orfanotrofio, Hogwarts, Magie Sinister, l'Albania…

L'Albania viene esclusa subito, perché quando Voldemort si è rifugiato lì aveva già creato cinque Horcrux, e Silente era sicuro che il sesto fosse Nagini. I titolari di Magie Sinister avrebbero riconosciuto un Horcrux al primo sguardo. Difficile anche che ci sia un Horcrux nascosto a Hogwarts, dice Hermione, perché Silente l'avrebbe sicuramente trovato. Eppure Harry non è convinto, perché ricorda che Silente gli aveva confessato di non conoscere "tutti i segreti di Hogwarts". Inoltre, la scuola dove ha ottenuto i suoi primi successi è un luogo che riveste per Voldemort un grande valore simbolico, quindi sembra il posto migliore per nascondere un Horcrux.

Intanto, i tre vanno a Londra in cerca dell'orfanotrofio. Ma l'edificio è stato abbattuto, e ora al suo posto sorgono uffici. Hermione propone di scavare nelle fondamenta, ma Harry capisce che è impossibile che Voldemort abbia nascosto un Horcrux in un luogo che simboleggiava per lui ricordi così brutti.

I tre tornano in campagna e riprendono a spostare l'accampamento di giorno in giorno, e a passarsi il ciondolo da tenere al collo ogni dodici ore. Intanto, a Harry fa male la cicatrice, e riesce a intravedere il volto del ladro dai capelli biondi che ha rubato chissà cosa a Gregorovitch.

Il cibo scarseggia ancora, ed è argomento di furiose litigate tra Ron e Hermione. Ron sostiene che sua madre sa far apparire il cibo dal nulla; Hermione dice che è impossibile perché il cibo "è la prima delle cinque Eccezioni Principali alla Legge di Gamp sulla Trasfigurazione degli Elementi". Il cibo si può trasformare, richiamare con un "Accio", aumentare di quantità, ma non creare. Inoltre, a Hermione scoccia parecchio che Ron si attenda che lei gli serva tre pasti al giorno, solo perché è una ragazza.

Si sentono dei rumori: qualcuno si sta avvicinando tra gli alberi e l'erba alta. Gli incantesimi di protezione intorno alla tenda dovrebbero essere sufficienti anche contro un attacco dei Mangiamorte, ma i ragazzi hanno comunque molta paura, e restano appostati nella tenda ad ascoltare con le Orecchie Oblunghe.

Non si tratta di Mangiamorte, ma di un uomo e due goblin (Griphook [della Gringotts, tradotto nel primo libro come "Unci-Unci"] e Gornuk). I goblin parlano la loro lingua incomprensibile e gutturale, il Gobbledegook. Ben presto si unisce una quarta voce, quella di un uomo che gli altri chiamano Ted. Harry lo riconosce subito: è il padre di Tonks.

Ted Tonks è latitante da sei settimane: si è rifiutato per principio di farsi registrare come figlio di babbani; sua moglie è purosangue, quindi non corre rischi. Pochi giorni fa, qui nel bosco, ha incontrato un altro fuggitivo: Dean Thomas.

"Figlio di babbani anche tu, eh?" chiese il primo uomo.
"Non ne sono sicuro" disse Dean. "Mio papà ha abbandonato mia mamma quando ero piccolo. Però non ho prove che fosse un mago."
Vi fu silenzio per un momento, a parte i rumori della masticazione; poi Ted parlò ancora.
"Devo dirti, Dirk, che sono stupito di averti incontrato. Felice, ma stupito. Girava voce che tu fossi stato catturato."
"E' vero" disse Dirk. "Ero in viaggio per Azkaban quando sono scappato, ho Schiantato Dawlish e gli ho rubato il manico di scopa. E' stato più facile del previsto; Dawlish non sembra avere la testa a posto, probabilmente è stato Confuso. Ringrazio il mago o la strega che l'ha fatto, mi ha salvato la vita." Ci fu un'altra pausa, in cui il fuoco scoppiettò e il fiume continuò a scorrere. Poi Ted disse: "E voi due? Mi… mi sembrava che i goblin stessero quasi tutti dalla parte di Voi-Sapete-Chi." "Ti sembrava male" disse il goblin dalla voce più acuta. "Noi non ci schieriamo da una parte o dall'altra; questa è una guerra tra maghi."

Allora perché i due goblin si nascondono? Perché Gringotts non è più sotto l'esclusivo controllo dei goblin: ma Unci-Unci "si rifiuta di riconoscere un mago come suo padrone." E d'altronde, aggiunge ridacchiando, ci sono cose che neanche i maghi riconoscono.

Ted e Dean non capiscono l'allusione. I goblin raccontano allora una storia complessa e preoccupante. Un gruppo di studenti, tra cui Ginny, ha tentato di rubare la spada di Grifondoro dall'ufficio del preside (ovvero di Piton). Ma Piton li ha scoperti mentre fuggivano, ha recuperato la spada e, pensando che a Hogwarts non fosse abbastanza al sicuro, l'ha inviata alla Gringotts.

Ma la spada – aggiunge Unci-Unci in preda all'ilarità – è falsa! Ovunque sia la vera spada di Grifondoro, non si trova nei sotterranei di Gringotts.

"Capisco" disse Ted. "E immagino che non vi siate presi il disturbo di dirlo ai Mangiamorte?"

"Non credevo ci fosse motivo di tediarli con questa informazione" disse Unci-Unci con aria soddisfatta, e ora anche Ted e Dean si unirono alle risate di Gornuck e Dirk.

Ginny e gli altri sono stati puniti crudelmente, ma pare non abbiano riportato danni permanenti. I tre uomini e i due goblin passano a parlare di Harry. Dean crede davvero che Harry sia "il Prescelto", mentre Dirk ha molti dubbi e sembra fidarsi ancora di quel che scrive la Gazzetta del profeta. Le notizie vere, gli fa notare Ted, oggi sono solo sul Cavillo.

Gli uomini e i goblin se ne vanno. Hermione tira fuori dalla borsa il ritratto di Phineas Nigellus, il cui ritratto è appeso a Hogwarts vicino alla spada: non può non aver visto cos'è successo! E se qualcuno ha scambiato la spada vera con la finta, dev'essersene accorto. Come necessaria precauzione, però, Hermione deve bendare gli occhi dell'ex preside, per non farsi riconoscere. Lui però riconosce Harry dalla voce; ma non ha idea di dove sia. Rivela che Ginny, Neville e Luna sono stati puniti in modo non troppo severo: Piton li ha mandati nella Foresta proibita con Hagrid, ritenendo che non si sarebbero divertiti…

Harry si sente sollevato: si era immaginato punizioni ben più gravi, dal Cruciatus in su. Chiede a Nigellus se può portar lì con sé il ritratto di Silente, ma Nigellus risponde che è impossibile, perché non esistono altri ritratti di Silente a parte quello a Hogwarts, quindi non si può muovere da lì.

Hermione gli chiede quand'è l'ultima volta che la spada è stata estratta dalla sua teca; Nigellus risponde che è stato quando Silente doveva distruggere l'anello. Hermione chiede se Piton ne è a conoscenza; "Il professor Piton ha cose più importanti a cui pensare" replica Nigellus "delle tante eccentricità di Silente. Addio, Potter".

Ma Harry ha già saputo quello che voleva sapere: la spada è in grado di distruggere un Horcrux, essendo impregnata di veleno di Basilisco. Per questo Silente ha lasciato la spada in eredità a Harry nel testamento, e non gliel'ha data prima di morire: gli serviva ancora! Ma sapeva che il Ministero non avrebbe voluto darla a Harry, quindi l'ha sostituita con una copia… Ma dove ha lasciato la spada vera? Per quanto si fidasse di Piton, l'avrà voluta nascondere anche a lui.

Tutto questo dialogo si svolge tra Harry e Hermione. Ron se ne sta zitto sulla sua branda. E' deluso e scoraggiato; sono in giro da settimane e non hanno ancora trovato nulla di concreto.

"Allora, qual è la parte che non risponde alle tue aspettative?" chiese Harry. La rabbia stava accorrendo in sua difesa, ora. "Pensavi che saremmo andati in alberghi a cinque stelle? Che avremmo trovato un Horcrux ogni due giorni? Pensavi che saremmo tornati a casa dalla mamma per Natale?"

"Credevamo che tu sapessi cosa facevi!" gridò Ron, alzandosi; e le sue parole ferirono Harry come coltelli roventi. "Pensavamo che Silente ti avesse detto cosa fare, pensavamo tu avessi un vero piano!"

"Perché sei ancora qui? Vattene a casa, allora" urla Harry a Ron. Ron si allontana.

Hermione corre a cercarlo sotto la pioggia, ma torna pochi minuti dopo, in lacrime. "Se n'è andato!"

 

Capitolo 16

Godric's Hollow

La mattina dopo, Harry si sveglia sperando che la faccenda di Ron fosse un brutto sogno, ma purtroppo così non è. Hermione ha gli occhi gonfi, probabilmente non ha dormito. Quando si rassegnano al fatto che Ron non tornerà, i due smontano la tenda e si smaterializzano altrove. Stavolta è Harry a proteggere la tenda con gli incantesimi, perché Hermione è troppo sconvolta. Nei giorni successivi, i due smettono anche di menzionare il nome di Ron. Harry lo cerca sulla mappa del Malandrino, ma pare proprio che non sia a Hogwarts. Eppure non sa nascondersi che Ron ha ragione. Silente non ha lasciato a Harry praticamente nulla. Harry ha scoperto un Horcrux, ma non ha modo di distruggerlo; gli altri restano inattingibili. Teme che anche Hermione da un giorno all'altro possa abbandonarlo.

I due continuano a parlare con il ritratto (bendato) di Phineas Nigellus, ma il vecchio preside, grande ammiratore di Piton, non rivela nuove informazioni. Tranne una: Piton si trova ad affrontare un vero e proprio ammutinamento da parte di alcuni studenti. Ginny è stata bandita da Hogsmeade, e le riunioni di studenti sono di nuovo proibite, come ai tempi della Umbridge.

Harry e Hermione si spostano in continuazione, sempre più a nord, fino al gelo dei laghi scozzesi. E' quasi Natale. Hermione continua a studiare il libro di favole scritto in rune, "I racconti di Beedle il Bardo". Una delle favole è illustrata con un simbolo strano: un cerchio, una linea e un triangolo che si intersecano. Non è una runa, a Hermione sembra un occhio ma probabilmente non lo è. Ma soprattutto, non è parte integrante del libro: è stato aggiunto, disegnato a mano. Harry riferisce quanto gli ha detto Krum a proposito di quel simbolo. Hermione è incredula: non ha mai sentito dire che Grindelwald avesse un marchio.

Harry le propone di andare a Godric's Hollow, immaginando già la reazione infuriata di lei. Hermione invece lo stupisce: gli dà ragione, perché è convinta che la spada di Grifondoro sia nascosta lì. Tira fuori il libro di Bathilda Bagshot, "Storia della Magia", dove si parla dei villaggi magici d'Inghilterra. Tra i villaggi in cui maghi e babbani convivono pacificamente, c'è appunto Godric's Hollow, "dove nacque il grande mago Godric Gryffindor, e dove Bowman Wright, fabbro e mago, forgiò il primo Boccino d'oro. Il cimitero è pieno di nomi delle antiche famiglie magiche, e senza dubbio è per questo che da molti secoli si crede che la piccola chiesa sia infestata dai fantasmi."

Harry ricorda che zia Muriel gli aveva detto che a Godric's Hollow vive ancora Bathilda Bagshot… E se fosse lei ad avere la spada? Anche se è molto anziana, e secondo Muriel è ormai affetta da demenza senile?

Harry sente che sta per tornare a casa, nel luogo dove, un tempo, ha avuto una famiglia. Lì sarebbe potuto crescere, lì sarebbe tornato durante le vacanze scolastiche. Quella notte, Harry si mette a sfogliare l'album di fotografie che gli ha regalato Hagrid. Ma solo una settimana dopo, quando Hermione ha preso tutte le precauzioni possibili, sono finalmente pronti per partire. Con la pozione Polisucco si trasformano in due babbani, dall'aria assolutamente innocua.

Godric's Hollow riluce di addobbi natalizi ed è coperta da una fitta coltre di neve. Ci sono negozi, un ufficio postale, un pub e una piccola chiesa. "Harry, credo sia la vigilia di Natale!" esclama Hermione. Prende Harry per mano e lo conduce verso il cimitero dietro la chiesa.

Al centro della piazza, però, si fermò di colpo. "Harry, guarda!" Hermione indicava un memoriale di guerra. Quando erano passati lì davanti, si era trasformato. Invece di un obelisco coperto di nomi, ora c'era una statua, che raffigurava tre persone: un uomo spettinato con gli occhiali, una donna dai capelli lunghi e il volto bello e gentile, e un neonato nelle braccia della madre. La neve cadeva sulle loro teste, come berretti bianchi e soffici.

Harry si avvicinò, fissando in volto i suoi genitori. Non aveva mai immaginato che potesse esserci una statua… che strano, vedere se stesso ritratto nella pietra, un bimbo felice senza cicatrice sulla fronte…

Entrano nel cimitero e cominciano a cercare la tomba. Intanto, ne trovano altre. C'è una tomba con il nome Abbott, forse parenti di Hannah. E ce n'è una con incise le parole "Kendra Silente e sua figlia Ariana". E sotto, la frase: "Dove risiede il tuo tesoro, lì vi sarà anche il tuo cuore." Quindi Rita Skeeter e Muriel avevano in parte ragione; e Silente avrebbe dovuto dirgli queste cose, pensa Harry sconsolato.

Hermione mostra a Harry un'altra tomba, molto antica e corrosa dal tempo: i nomi si leggono a malapena (c'è scritto "Ignotus", forse? non si legge bene); ma c'è il simbolo di Grindelwald! Harry non è molto interessato, vuole solo trovare le tombe dei suoi genitori. E le trova.

"Harry, sono qui, sono qui, eccoli!"

E dal tono della sua voce Harry seppe che stavolta erano sua madre e suo padre: si avviò verso di lei sentendosi come se qualcosa di pesante gli gravasse sul petto, la stessa sensazione di quando Silente era morto, un dolore che gli aveva oppresso fisicamente il cuore e i polmoni.

La lapide era solo due file dietro quella di Kendra e Ariana. Era di marmo bianco, come la tomba di Silente, e questo la rendeva facile da leggere, perché sembrava risplendere nel buio. Harry non dovette inginocchiarsi e neanche avvicinarsi più di tanto per riuscire a leggere le parole scolpite nella pietra:

James Potter, nato il 27 marzo 1960, morto il 31 ottobre 1981
Lily Potter, nata il 30 gennaio 1960, morta il 31 ottobre 1981

L'ultimo nemico che sarà distrutto è la morte

[…] Un pensiero orribile lo assalì, e con esso una sorta di panico. "Non è un'idea da Mangiamorte? Perché c'è scritto così?"
"Non significa sconfiggere la morte nel senso in cui lo intendono i Mangiamorte, Harry" disse Hermione, dolcemente. "Significa… ecco… vivere oltre la morte. Vivere dopo la morte".

[…] E le lacrime vennero prima che [Harry] potesse fermarle… Le lasciò cadere, stringendo forte le labbra, fissando il manto di neve che nascondeva ai suoi occhi il luogo in cui giacevano gli ultimi resti di Lily e James, ossa ormai, di sicuro, o polvere, e loro non sapevano, e a loro non importava che il loro figlio, vivo, fosse così vicino, e che il suo cuore battesse ancora, vivo grazie al loro sacrificio, e molto vicino a desiderare, in quell'istante, di essere lì con loro, a dormire sotto la neve.

Hermione gli aveva ripreso la mano nella sua, e la stringeva. Lui non riusciva a guardarla in volto, ma strinse forte […] Hermione alzò la bacchetta, e una corona di rose di Natale sbocciò davanti a loro. Harry l'afferrò e la poggiò sulla tomba dei suoi genitori.

Appena si alzò in piedi, volle andarsene: non pensava di poter resistere un altro minuto lì. Avvolse un braccio intorno alle spalle di Hermione, e lei mise un braccio attorno alla vita di lui, e in silenzio si voltarono e tornarono sui loro passi attraverso la neve, oltre la madre e la sorella di Silente, verso la buia chiesa e il cancello, laggiù.