La macchina bellica dell’Impero Galattico ha dato ripetutamente prova della sua mediocrità, tanto da far nascere diversi dubbi sul come sia riuscita a cementare il proprio dominio sulla “Galassia lontana lontana”.

La scarsa mira dei suo cloni-Trooper è ben nota, così come la genialità del costruire una stazione orbitante con un tallone d’Achille non indifferente.

Eppure, dei tanti fallimenti di Palpatine e Darth Vader, quello della battaglia di Hoth all’inizio dell’Impero Colpisce Ancora, è uno dei più emblematici.

La Echo Base dei Ribelli, oltre a ospitare la presenza di figure di primo piano della ribellione come laPrincipessa Leia, Han Solo, Luke Skywalker, è difesa da un quantitativo alquanto scarso di artiglieria e da uno scudo deflettore in grado di respingere i laser imperiali, ma non d’impedire un attacco operato via terra. In aggiunta, può essere aperto solo per un periodo di tempo limitato in maniera tale da consentire l’evacuazione dei mezzi ribelli e la protezione dei medesimi tramite il cannone a Ioni.

In soldoni: un’arma a doppio taglio.

Come ha fatto, dunque, l’Impero a perdere una battaglia cruciale che, sulla carta, era già praticamente vinta?

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