Variety segnala che un nuovo romanzo di Philip K. Dick è pronto a seguire il destino di altre sue opere come Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, Ricordiamo per voi, Rapporto di Minoranza, Un Oscuro Scrutare e molti altri arrivando, non si sa ancora con che tempistiche, sul grande schermo.

Il libro in questione è Illusione di potere (Now Wait for Last Year) edito originariamente nel 1966. A produrre la pellicola saranno Barrie M. Osborne (la trilogia del Signore degli Anelli, Il Grande Gatsby), Cameron Lamb e la figlia dello scrittore, Isa Dick Hackett. A realizzare la sceneggiatura sarà Ted Kupper. Stando a Variety i produttori sono alla ricerca di un regista per dare poi il via alla produzione nel terzo quarto del 2012.

Eccovi la trama del libro grazie (via Wikpedia):

Nel 2055, la Terra combatte per la propria libertà contro i Reeg, formiconi alti due metri. Si è alleata con gli Stariani, alieni dalle fattezze inequivocabilmente umane (perché nostri antichi progenitori).

In realtà gli Stariani hanno mire di asservimento sulla Terra, mentre i Reeg vorrebbero solamente essere lasciati in pace a guerreggiare contro i loro secolari nemici; una cosa che Gino Molinari, capo del governo mondiale e delle forze terrestri, capisce benissimo e cerca in tutti i modi di realizzare, evitando rapporti troppo stretti con gli Stariani.

Molinari, perennemente malato, è dotato di misteriosi poteri esp, con cui “cattura” le altrui malattie dal suo staff, usandole poi per scongiurare le richieste stariane.

Il dottor Eric Sweetscent, specialista in chirurgia di organi artificiali, riesce a liberarsi dalla terribile moglie Katherine[, arruolandosi nell’equipè di Molinari.

La trama del romanzo si fa caotica nel momento in cui entra in campo la droga JJ-180, dagli effetti tossici (nata come strumento di guerra nei laboratori terrestri contro i Reeg, ma usata dagli Stariani per drogare Katherine), sprofondando in una serie di slittamenti temporali (dovuti all'uso della droga), di universi paralleli, con un paio di Eric che si rincontrano, e almeno tre Molinari, fra morti, simulacri e vivi. Si capisce alla fine che Molinari viene sostituito periodicamente da suoi alter-ego provenienti da altri universi paralleli.

Nel finale Eric, deciso a suicidarsi, incontra due unità dei Cani Pigri che continuano a scorrazzare nella città e capisce, ancora una volta utilizzando Schopenhauer, che il Wille, la voluntas, il desiderio di vivere è alla base di ogni cosa; e in un dialogo surreale con un taxi automatico che riesce a parafrasare le idee del filosofo di Danzica sul suicidio, accetta di tornare dalla moglie, lesionata dall’abuso di droghe e oramai irrecuperabile, pur avendo visto nel futuro quale sarà il suo destino.