È stato presentato ieri al New York Film Festival Vizio di Forma – Inherent Vice, l’atteso nuovo film di Paul Thomas Anderson tratto dal romanzo di Thomas Pynchon. Considerato, prima della première, uno dei favoriti agli Oscar 2015, il film viene giudicato nelle prime recensioni (e nei numerosi Tweet apparsi online dopo un breve embargo) come “non per tutti i gusti”: c’è chi l’ha adorato, chi sostiene di non aver capito nulla della trama, chi l’ha detestato, chi lo considera il film meno riuscito del regista di pellicole come Magnolia, The Master e Boogie Nights.

Spiega l’hollywoodreporter:

Poteva sembrare un progetto anni settanta affiancabile a Boogie Nights, ma alla fine non lo è. Primo regista ad aver ottenuto il permesso da Thomas Pynchon di adattare un suo romanzo per lo schermo, P.T. Anderson ha fatto un film di mistero impegnativo, tutto a zig-zag e ricco di comicità che spedisce un investigatore privato testa di rapa amante dell’erba e della spiaggia in un viaggio tra poliziotti corrotti, drogati, culturisti new age, prostitute, motociclisti nazisti, bulli del Black Power, immobiliaristi, politici Nixoniani e pollastre pro amore libero – ovvero la Los Angeles di quarant’anni fa. Ma rimane fedele allo spirito del romanzo del 2009 in maniera discontinua e, cosa che delude maggiormente, offre solo una pallida e poco concreta ricostruzione di quell’epoca e di quel luogo.

Così variety:

Non per tutti i gusti (inclusi quelli dell’Academy), questa strana cosa così discorsiva e totalmente deliziosa verrà odiata dai seri spettatori dei multiplex come un hippie scalzo e pieno di perline in una boutique di Beverly Hills. Ma il film della Warner Bros. avrà sicuramente un seguito di cultori quando uscirà.

Segue indiewire:
Uscito nel 2009, il tossico romanzo investigativo ambientato negli anni settanta è stato definito da molti dei fan incalliti di Pynchon come uno dei suoi lavori meno riusciti. Si può definire questo fedele adattamento di Paul Thomas Anderson allo stesso modo, in quanto manca dello slancio cinematografico dei suoi ultimi film. Ma entrambi i lavori emergono grandemente se non si paragonano con gli altri progetti dei loro creatori.
Ecco invece come commenta comingsoon.net:
Forse gli amanti della letteratura avranno già letto il romanzo di Pynchon e apprezzeranno questa storia. Se siete uno di loro, buon per voi. Immagino che passare giorni a leggere il romanzo sia molto più soddisfacente di star seduti due ore e mezzo a guardare la versione cinematografica di Anderson, che in qualche modo inciampa nelle sue tendenze da “autore” per creare qualcosa che fallisce nel raggiungere anche il livello più basso di quello che si può chiamare intrattenimento.

Molti comunque apprezzano il lavoro artistico dietro al film, come spiega Jeff Wells:

Probabilmente sono io il problema, non PTA. Inherent Vice è una meticolosa ricostruzione di un film dei primi anni settanta, inclusi i graffi sulla pellicola e la polvere. È come se vedessi una stampa semi-decente di un film fatto nel 1971, al cinema New Beverly nel 1986. Splendida atmosfera, perfetta impressione nixoniana, geniale schema di luci, umorismo ultra-asciutto, ariani, drogati, una canzone o due di Neil Young, perversioni… ma non ci ho capito molto. Un po’ sì, ma non tutto. […] Sapete cosa? Dimenticatevi la trama. Apprezzate questa discesa nel passato e accontentatevi.

Dopo la proiezione si è svolta una conferenza stampa con il cast del film e il regista: potete vedere i video pubblicati da Blackfilm. Presenti Paul Thomas Anderson, Joaquin Phoenix, Katherine Waterston, Benicio Del Toro, Maya Rudolph, Joanna Newsom, Michael K. Williams, Hong Chau, Jena Malone, Owen Wilson, Sasha Pieterse e Martin Short.

 

 

 

Cosa ne pensate? Potete dircelo nei commenti o in questo post del Forum Cinema.

Il film è l’adattamento del romanzo di Thomas Pynchon: a produrre la pellicola la Annapurna Pictures di megan Ellison, già produttrice di The Master.

Ambientato nella Los Angeles del 1969, il Inherent Vice segue le vicende di un investigatore privato che aiuta una sua ex fiamma in un caso che riguarda l’infedeltà, istituti per le malattie mentali e un poliziotto chiamato “Bigfoot”.

Nel cast, al fianco di Josh Brolin, anche Joaquin Phoenix, anche Benicio del Toro, Owen Wilson, Reese Witherspoon, Jena Malone, Martin Short e Sean Penn.