Come sapete, James Cameron vuole dirigere i sequel di Avatar a una velocità di ripresa maggiore del solito, non a 24 fotogrammi al secondo ma a 48 o 60 fotogrammi al secondo, con l'intenzione di farli proiettare (ovviamente in 3D) alla stessa velocità.

Avevamo parlato di questo argomento alcuni mesi fa, quando il regista aveva accennato alla cosa e Peter Jackson per primo lo aveva anticipato girando Lo Hobbit in digitale 48 fotogrammi al secondo. Ora Cameron, in una intervista all'Hollywood Reporter, spiega di aver deciso di preferire i 60 fps: "penso che sia una questione di affinità, ma altre persone potrebbero scegliere i 48 fps per altri motivi". La questione è economica, come spiegherà più avanti.

I test mostrati al CinemaCon a marzo presentavano scene girate e proiettate a 24, 48 e 60 fotogrammi als econdo: più aumentava il numero di fotogrammi, più l'effetto era fluido, luminoso e realistico, in particolare nel caso di riprese in 3D. Ora Cameron motiva la sua scelta e dà un consiglio ai proiezionisti:

Penso che renda il 3D al meglio. Ci sono state molte discussioni in merito alla differenza tra 48 e 60 fotogrammi. La mia impressione è che se si tratta di una upgrade di tipo software (per i proiettori digitali dei cinema), fatela per entrambi. Non c'è da cambiare nulla nel proiettore, non si sostituiscono elementi. Se dovete caricare del software, potete farlo sia per 48 che per 60 fotogrammi, e lasciar decidere al regista.

Una volta che gli esercenti avranno adottato l'idea di un doppio standard (48 e 60), a quel punto girerò il film a 60 fotogrammi. Se non lo faranno, dovrò approfondire al meglio i pro e i contro del girare in una maniera o in un'altra.

Ma con tutti questi "pro", in termini di resa visiva e investimento minimo (si tratta solo di fare una upgrade ai proiettori digitali), quali sono i possibili contro di questo salto tecnologico proposto da Cameron (e, prima di lui, da Jackson a dicembre 2012)? E' proprio questo l'argomento che potrebbe far propendere i produttori a scegliere unicamente i 48 fps:

Non c'è alcun impatto economico sulle cineprese digitali, che possono già girare tranquillamente a velocità elevate. Non c'è un impatto sui proiettori, in quanto è solo una upgrade software. Potrei girare un film a 60 fps, se fosse tutto in live action, e proiettarlo direttamente così, ottenendo una resa incredibile. Il problema è il workflow negli effetti visivi: in particolare, in fase di rendering le cose si possono complicare in quanto c'è più del doppio dei fotogrammi da renderizzare. Quello che dobbiamo evitare è che i costi in termini di effetti visivi non levitino incredibilmente. Penso che ci siano modi per impedirlo, e per fare ciò vanno sviluppati software e codici. Sto lavorando proprio ora con sviluppatori di grandi case di produzione di effetti visivi. E' impossibile convincere le major a girare a velocità maggiore se gli costerà il 10% in più quando dovranno aggiungere gli effetti visivi (più fotogrammi equivale a più rendering e più calcoli). Dobbiamo limitarci a un 1%, e credo ce la faremo.

Nel frattempo, la Lightstorm Entertainment di Cameron ha stretto un accordo quinquennale con la Christie, compagnia che produce proiettori digitali e che recentemente, in vista di questa partnership, ha iniziato a testare l'utilizzo di velocità superiori nella proiezione. Christie si occuperà di assistere all'allestimento dei nuovi studi cinematografici dove Cameron girerà i sequel di Avatar, incluse due sale di proiezione da utilizzare per le riprese.