James Gunn, dopo le polemiche le scuse pubbliche

Nei giorni scorsi il regista del cinecomic Marvel Guardians of the Galaxy è stato accusato di commenti sessiti e offensivi verso la comunità gay e lesbo; ora arrivano le scuse... 

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Ogni tanto, nel mondo della comunicazione e dell'informazione, nascono delle polemiche che paiono montate ad arte e costruite sul vuoto pneumatico, o quanto meno su un'esposizione parziale dei fatti.

Si tratta di una piaga che affligge tanto le notizie "serie" riguardanti la situazione politica nazionale o internazionale, quanto argomenti decisamente più lievi come il mondo del cinema. E' storia recente la bagarre intorno ai maltrattamenti agli animali che sarebbero avvenuti durante la lavorazione dello Hobbit. Come vi abbiamo spiegato con dovizia di particolari su HobbitFilm si è trattato di un pessimo scivolone da parte del PETA che invitava a boicottare il film di Peter Jackson attraverso quella che è parsa essere, più che altro, una ricerca di visibilità e pubblicità abbastanza pretestuosa.

In questi giorni, la situazione intorno a James Gunn è diventata abbastanza calda a causa di un paio di post pubblicati dal regista sulle pagine del suo blog personale tempo fa.

Per chi si fosse perso qualche puntata: Gunn è il filmmaker scelto dai Marvel Studios per la regia del cinecomic dedicato ai Guardiani della Galassia.

Nel febbraio del 2011, il regista/sceneggiatore/fumettista aveva pubblicato un paio di post dal titolo abbastanza esemplificativo: "I 50 Supereroi con cui vorresti assolutamente fare sesso" e "I 15 supereroi con cui vorrei assolutamente fare sesso". Questi scritti, riportati a galla da The Mary Sue, sono poi scomparsi, ma l'Hollywood Reporter segnala che sono ancora disponibili sulla WebCache di Google (li trovate qua e qua). Come segnalato dallo stesso Gunn, si tratta di "elaborati" pieni zeppi di volgarità che potrebbero, effettivamente, lasciare abbastanza interdetti tutti quelli che non hanno dimestichezza con la sua "poetica". Supponiamo una vasta fetta di persone, dato che il filmmaker viene da un contesto abbastanza di nicchia. Considerato che si trova ora a dover dirigere uno dei blockbuster annunciati dell'Universo Cinematografico della Marvel, Gunn è in una posizione tanto privilegiata quanto scomoda. Lavorare a un film ispirato ai personaggi della Casa delle Idee equivale a venir piazzato sotto la luce di un riflettore cui è impossibile sottrarsi. Cosa puntualmente avvenuta proprio tramite il "ripescaggio" a latere dei post di cui sopra che hanno scatenato una piccola turbolenza mediatica.

L'Hollywood Reporter, che pare in prima linea nel cavalcare questa onda, segnala che la Human Rights Campaign, l'associazione americana che tutela gli interessi della comunita Gay-Lesbo-Bisex e Trangender d'America ha pubblicamente condannato quanto scritto dal regista.

Fred Sainz, il responsabile della comunicazione e del marketing del gruppo, dichiara:

I post pubblicati da Gunn nel suo sito sono offensivi non solo verso la comunità LGBT, ma verso qualsiasi persona con un minimo di decenza. I suoi scadenti post non riflettono quello che dovrebbe essere la personalità di un regista chiamato a dirigere una pellicola indirizzata principalmente ai giovani. E' un peccato che il signor Gunn non abbia niente di meglio da fare col suo tempo libero piuttosto che starsene a sfornare robaccia e uscite omofobe su supereroi immaginari.

Non sappiamo ancora quali strascichi potrà avere questa questione, ma, intanto, il regista ha effettuato un pubblico mea culpa dalle pagine di GLAAD, un network specializzato nella diffusione di notizie e storie collegate alla comunità LGBT:

Un annetto fa, ho scritto un paio di post che avevano uno scopo satirico e divertente. Rileggendolo nei giorni scorsi, ho notato che non c'è niente di tutto questo. L'umorismo tentato nel blog, non riflette le mie sensazioni attuali. Posso comprendere come tutto questo possa essere apparso ad alcuni come offensivi e chiedo scusa per quello che ho fatto. Le persone che mi conoscono o che mi seguono su Facebook sanno bene che spesso parlo a supporto dei diritti della comunità gay e lesbo, di uomini e donne che si sentono privati di diritti basilari e mi fa star male sapere che qualche altro outsider come me, a prescindere dal proprio sesso o dai propri gusti sessuali, si sia sentito colpito o attaccato da qualcosa che ho detto. Siamo sullo stesso campo e io voglio solo fare del mio meglio per rendere questo mondo un posto migliore. Imparo qualcosa di nuovo ogni giorno di più e cercherò di stare più attento con le parole in futuro. E di essere più divertenti.

A prescindere dai differenti livelli nella tolleranza alla volgarità e alle iperboli verbali che ognuno di noi ha, quello che viene naturale domandarsi è se tale polverone - nato da post scurrili e beceri quanto vogliamo, ma in cui non viene di certo affermato che gay e lesbiche andrebbero sottoposti a torture su una pubblica piazza - si sarebbe scatenato comunque anche se Gunn avesse dovuto dirigere un altro film indipendente come Slither. Probabilmente no. 

Un altro fattore che va considerato in un caso come questo è, appunto, il personaggio in questione. James Gunn, come Seth MacFarlane - il papà dei Griffin e del recente successo della Universal Ted - è un artista che non fa della caustica raffinatezza stile british la sua egida. Ed è curioso notare che tanto Gunn quanto MacFarlane si siano trovati al centro di una polemica analoga. Il creatore di Family Guy, aperto sostenitore dei diritti della comunità LGBT, si è trovato nell'occhio del ciclone per come ha trattato la transessualità nell'episodio dei Griffin "Quagmire's dad". Tornando a Gunn, chiunque abbia un minimo di dimestichezza con il suo background artistico - basterebbe semplicemente la visione del suo ultimo film, Super, a capire quella che probabilmente è la sua opinione circa la bigotta schizofrenia americana - sa che si tratta di elucubrazioni eccessive, sopra le righe partorite da un artista cresciuto artisticamente alla Troma, la leggendaria casa di produzione di B-Movies come Il Vendicatore Tossico o Tromeo e Giulietta (co-diretto proprio da Gunn). Insieme al game designer nipponico Suda 51 ha creato un videogame, Lollipop Chainsaw, in cui la fantasia sessuale di molti maschi eterossuali medi, una cheerleader mezza nuda con un seno generoso e un gonnellino striminzito, ammazza orde di zombi armata di motosega. E, restando in tema di esagerazioni sessuali, non dimentichiamo che il filmmaker, insieme Brian e sean, ha dato vita a una webserie nota come James Gunn PG Porn, una vera e propria parodia di film porno in cui, in ogni puntata, un attore "tradizionale" è affiancato da una pornodiva.

Della serie, le parole vanno pesate in relazione anche a colui che le esprime.

Adesso però, la situazione professionale di James Gunn non è più quella di un anno fa. Il regista ha ora ricevuto la fiducia di un colosso come la Disney e, tanto per usare un anglicismo tanto di moda in questi giorni, l'endorsment di un collega come Joss Whedon.

E per citare le parole di un personaggio collegato a un certo supereroe della Marvel: Da un grande potere derivano grandi responsabilità.

Anche per quello che riguarda ciò che viene pubblicato sul proprio blog personale...

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