Con una mossa chiaramente indirizzata a favorire l'arrivo e la produzione di prodotti di fiction stranieri all'interno dei propri confini, la Cina, attraverso l'Amministrazione Statale della Stampa, Radio Film & Tv, ha eliminato 20 punti dalla sua "lista delle responsabilità" cui devono sottostare le produzioni d'intrattenimento che intendono avere l'opportunità di sbarcare in quello che è rapidamente diventato il mercato più importante del mondo insieme agli Stati Uniti.

Come più volte vi abbiamo spiegato sulle pagine di BadTaste, i lungometraggi o le serie tv estere devono superare un severo vaglio della censura cinese prima di poter essere diffuse nella gigantesca e ultrapopolata nazione.

Una delle note più "pesanti" fra quelle eliminate dalla summenzionata lista è quella secondo cui lo script di tutte le produzioni locali o straniere che trattano "argomenti di carattere generale" (ovvero tutte quelle produzioni che non trattano temi quali la religione, la politica estera o interna, minoranze etniche) deve essere preventivamente approvato addirittura prima dell'inizio delle riprese. Questa prassi, già informalmente tolta per l'industria locale, non varrà più: basterà sottoporre una sinossi di massima. Un'agevolazione non da poco per tutte quelle compagnie desiderose di dare vita a importanti co-produzioni con la Cina.

Ma non è tutto. Il governo ha allentato anche le maglie relative all'importazione in Cina di tutti i vari materiali ed equipaggiamenti necessari alla produzione di film e telefilm. Sul lato prettamente televisivo, molte responsabilità di controllo sono state trasferite nelle mani dei dipartimenti provinciali, che si occuperanno d'ora in avanti di monitorare i programmi indirizzati al mercato locale finanzati anche da capitali stranieri.