Quando James DeMonaco ha realizzato il primo La notte del giudizio non pensava certo di iniziare un franchise horror interminabile, moltiplicato in svariati film e serie tv. Probabilmente andava contro ogni più rosea aspettativa. Con un budget limitato e un’idea molto forte a sostenerne la struttura, riuscì invece a fare ciò che molte produzioni considerano una manna dal cielo: rientrò nei costi superando di misura il budget investito e generò seguiti di successo.

Intervistato da comicbook.com durante l’attività stampa per il suo prossimo film This Is the Night, DeMonaco riflette su quanto l’ horror sia ancora una colonna portante dell’industria. Un genere che non richiede per forza immense quantità di denaro o effetti speciali all’avanguardia per attirare il proprio pubblico a pagare un biglietto. Secondo il regista gli appassionati “stanno mantenendo vivi i cinema. L’horror è ancora il genere, oltre a quello Marvel, che sorregge i nostri cinema”.

Il punto è che non importa se venga mostrato un film di serie B o da cassetta o una pellicola del terrore girata dai maestri, dice De Monaco, i fan dell’horror hanno una seguito di appassionati tale da riempire comunque le sale. Aggiunge quindi: 

Credo che ci sia qualcosa nel fare esperienza di un horror al cinema. È meraviglioso, vero? La paura è un qualcosa che vogliano condividere come un viaggio sulle montagne russe.

Il regista de La notte del giudizio ha inoltre affrontato una serie di domande sul proseguimento della storia. Quello che doveva essere il capitolo finale, ovvero La notte del giudizio per sempre, è stato ben lontano dal trovare una quadra. Anzi, DeMonaco è all’opera per scrivere The Purge 6, che dovrebbe avere un tono distopico in stile 1997: Fuga da New York.

A questo punto della sua carriera DeMonaco ha però riflettuto sull’abbandonare una storia che potenzialmente è interminabile. Se non una conclusione definitiva per lo meno un passaggio di consegne ad altri autori. Come in parte già avvenuto con La prima notte del giudizio diretto da Gerard McMurray e l’ultimo episodio girato da Everardo Valerio Gout. Il soggetto è però sempre stato a cura di James DeMonaco.

Per il futuro, il regista teme che il franchise possa prendere derive poco coerenti con il progetto iniziale.

Mi farebbe paura se diventasse una sorta di ‘torture porn’ o se iniziasse ad appagare il desiderio che la purga sia una cosa giusta. Ma cerchiamo sempre di assicurarci che il ruolo ricoperto dalla morale e dalle brave persone nel film non vengano mai eliminate. Non vorrei mai che venisse distorto in nessun modo. Però ci sono scrittori grandiosi qui fuori, li ho conosciuti quando abbiamo fatto la serie TV di The Purge.

Aggiunge poi che probabilmente non avrà la possibilità di scelta un giorno. Vorrebbe che il sesto capitolo che ha appena finito di scrivere, e in cui ci sarà anche Frank Grillo, sia l’ultimo per mano sua. Ma se un giorno lo studio volesse continuare la storia non potrà fare altro che rassegnarsi e sperare appunto nei buoni sceneggiatori e nei registi che hanno capito lo spirito de La notte del giudizio. 

Le sceneggiature di DeMonaco offrono spesso dei rimandi per traslazione di situazioni e personaggi all’attualità. Per la riuscita dei film occorre però, a detta del regista, un equilibrio. All’inizio della sua carriera desiderava puntare molto sull’aspetto politico arrabbiato, tanto da essere considerato dai colleghi come un anarchico. Il confronto con amici fidati della produzione, che il regista definisce come “correttori” l’hanno convinto a non esagerare. La discussione politica e l’attualità entrano lo stesso nel film, ma in maniera meno esplicita e connotata di quanto potrebbero. È una saga che provoca, ma che non vuole fare “la predica” al pubblico sacrificando l’aspetto dell’intrattenimento.

I miei “correttori” mi danno una mano perché non è semplice (trovare la giusta moderazione). Specialmente con La notte del giudizio per sempre. Stavo scrivendo durante la crisi e il caos ai confini. È difficile non lasciarsi prendere troppo e diventare emotivi sull’argomento. Specialmente quando stai scrivendo di questa coppia di innamorati. Adoro questi due nuovi personaggi che ho scritto. È difficile, è difficile. Perciò chiedo la mano a questi fantastici correttori che mi tengono nei binari e si assicurano che non diventi troppo predicatorio.

Cosa ne pensate delle parole di James DeMonaco su La notte del giudizio? Fatecelo sapere nei commenti

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