Durante un'intervista rilasciata a Total Film, il veterano della motion capture Andy Serkis ha rilasciato una serie di dichiarazioni riguardanti la sua ultima performance, che lo ha visto interpretare il ruolo di Caesar, la scimmia protagonista in L'alba del pianeta delle scimmie.

L'attore che si cela dietro le movenze di Gollum e che ha dato vita al King Kong di Peter Jackson, ha parlato dunque della nuova sfida che lo ha visto accompagnare la crescita vera e propria della creatura, oltre a specificare ovviamente cosa lo ha colpito del personaggio. Avvertiamo che la seguente intervista contiene anticipazioni su una scena importante del film (anche se già presente nel trailer rilasciato).

E' una storia molto personale che però ha delle implicazioni a livello globale. Ho dovuto interpretare Caesar da quando è un cucciolo fino a quando diventa un leader rivoluzionario, una cosa che di per sè rappresenta una sfida incredibile. Il suo temperamento e le sue emozioni sono ciò che mi ha eccitato.

Il film rappresenterà un superamento rispetto a quello che finora è stato l'utilizzo della tecnica della motion capture, come confermato dallo stesso Serkis:

Praticamente questo film rappresenta uno dei primi e più grandi esempi di performance capture multiple di attori presenti sul set. Ne abbiamo già realizzata qualcuna in Il Ritorno del Re, ma avere questo aumento di performance è abbastanza innovativo. La sequenza al Golden Gate rappresenta un record mondiale in termini di grandezza dell'area della "capture". Riguardava una enorme distesa di una sezione del ponte, credo fosse intorno ai 400 piedi di lunghezza, e c'erano tra i 10-12 (attori che utilizzavano la performance capture), il che rappresenta un grande aumento.

Rise of the Planet of the Apes, distribuito dalla 20th Century Fox, uscirà il 5 agosto negli USA e il 23 settembre in Italia.