Fonte: Deadline.com

1668. Questi gli schermi digitali presenti attualmente in Europa secondo quanto riporta Tim Adler, corrispondente da Londra di Deadline.com.

Adler ha parlato con Dodona, una agenzia di consulenze che sta facendo ricerche sulla diffusione della tecnologia digitale nelle sale europee, e ha scoperto che il trend è in costante crescita. Il processo di conversione delle sale da pellicola a digitale ha subito una forte accelerazione grazie alle possibilità offerte dalla novità del 3D: a Copenaghen i prezzi dei biglietti di un cinema 3D sono esattamente il doppio (20 euro!) rispetto a un normale film in 2D, mentre in Slovacchia è 8 euro (contro i 4 di un cinema normale). Il prezzo medio dei biglietti in Europa è di 7 Euro (con l'Italia un po' sopra la media), ma la possibilità di offrire nuovi servizi, la sicurezza che la novità del 3D porterà al cinema molti spettatori e la possibilità di chiedere prezzi maggiorati sta spingendo anche i circuiti più resistenti (come UGC in Francia) a fare il grande salto. "L'onda del 3D ha acquistato molta energia ora," spiega il consigliere dell'istituto cinematografico danese Claus Hjort a Adler. "Avatar ha provato a tutti che in Europa il 3D funziona benissimo." 

3DLa digitalizzazione delle sale europee sta assumendo risvolti particolarmente importanti per quanto riguarda gli aiuti statali a compiere il "grande salto". L'antitrust ha appena bloccato la proposta del governo francese di partecipare al pagamento delle spese di conversione di tutti i cinema (considerandoli aiuti di stato): la CNC (l'agenzia cinematografica francese) potrà aiutare solo le catene più piccole. In Inghilterra catene come Cineworld, Odeon e Vue hanno già operato lo switch grazie alla collaborazione dell'UK Film Council, che ha deciso di co-finanziare una sorta "digital screen network", una rete di schermi digitali, in giro per il Paese: 240 schermi in 213 cinema inglesi sono stati convertiti da pellicola a digitale, con una spesa di 18 milioni di euro. In Danimarca e Polonia i governi stanno contribuendo in maniera simile alla conversione di alcune sale.

Insomma, in tutta Europa i governi cercano di cavalcare questa onda di innovazione che sta dando un forte impulso a una delle poche industrie non in crisi, ovvero quella cinematografica (parliamo di theatrical, non di home video). In Italia, da settimane si fa allarmismo sulla possibilità che gli occhiali 3D siano nocivi per la salute degli spettatori e da ieri una circolare del ministero della Salute sta mettendo seriamente in difficoltà quasi la metà dei cinema che negli ultimi mesi, con investimenti ingenti, si sono attrezzati per proiettare film in 3D.  

 

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